video suggerito
video suggerito

L’ultimo saluto a Lala Kamara, 26enne Bresciana uccisa a Manchester: “Vola in alto come gli angeli”

A Lonato, Brescia, un centinaio di persone, conoscenti, amici e parenti, si sono ritrovate per ricordare la 26enne. “Gli angeli hanno le ali, donate a loro dal Padreterno per poter volare. Anche tu Lala, con il nome di tuo padre, semplice da dire e da pronunciare: Ali. Vola in alto come gli angeli, sempre più in alto nel cielo, verso il Padreterno”, ha detto lo zio al microfono.
A cura di Enrico Tata
195 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Lala Kamara
Lala Kamara

Lo scorso sabato 9 marzo Lala Kamara, bresciana di 26 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento a Denton, vicino Manchester. Per la polizia si sarebbe trattata di una rapina finita male e negli scorsi giorni un ragazzo di 21 anni è stato accusato di omicidio. A Lonato, Brescia, un centinaio di persone, conoscenti, amici e parenti, si sono ritrovate per ricordare la 26enne. "Questo fatto ha sconvolto tutti perché Lala era giovane, troppo giovane. Lala è morta non per cause naturali, ma per un crimine. La Farnesina è intervenuta con tutti i suoi poteri per fornire aiuto e assistenza a tutta la famiglia, soprattutto al papà. Noi siamo grati allo Stato italiano, ci ha onorato. Lala infatti era, è una cittadina italiana. Lala ha preferito, come tanti altri giovani italiani, andare all'estero. Lasciare, familiari e amici per fare conoscenza e anche fortuna", ha detto al microfono lo zio, Momar Mbow, che poi ha voluto ricordare la nipote così: "Gli angeli hanno le ali, donate a loro dal Padreterno per poter volare. Anche tu Lala, con il nome di tuo padre, semplice da dire e da pronunciare: Ali. Vola in alto come gli angeli, sempre più in alto nel cielo, verso il Padreterno".

Il fratello di Lala: "Quello che chiediamo è giustizia"

"Lala era una ragazza solare, molto solare. Era una ragazza molto vivace, si metteva nei guai facilmente, portava un sorriso in tutti, la sentivamo spesso, non ci faceva mai preoccupare", ha ricordato ai microfoni di Fanpage.it il fratello della 26enne bresciana. A Londra aveva cominciato a fare la ragazza alla pari e dopo un po' aveva iniziato seguire corsi per diventare infermiera. Era riuscita finalmente ad avere un colloquio per un lavoro come assistente sanitaria in una clinica e avrebbe dovuto cominciare il nuovo lavoro lunedì. "Ora come ora non sappiamo niente perché siccome sono ancora in corso le indagini, stiamo aspettando conferme dalla polizia di Manchester. Quello che chiediamo è giustizia, nient'altro che giustizia", ha concluso il fratello.

195 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views