Lotta al narcotraffico, sgominate due organizzazioni criminali tra Sardegna e Lombardia: 33 arresti
Trentatré persone coinvolte, 11 chili di cocaina sequestrati, due diversi gruppi criminali dediti allo spaccio e contatti con una cosca di ‘ndrangheta operativa a Buccinasco, nell'hinterland di Milano. Questo il bilancio di una maxi operazione contro il narcotraffico del Ros (Raggruppamento operativo speciale) dei carabinieri, scattata alle prime ore di oggi, martedì 7 luglio, tra la Sardegna e la Lombardia. L'operazione, denominata Dama, ha visto coinvolti oltre 200 carabinieri e ha portato all'esecuzione di 33 ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari di Cagliari.
Dieci le persone finite ai domiciliari, cinque quelle destinatarie dell'obbligo di presentarsi all'autorità giudiziaria e 18 le persone finite in carcere. Tra questi ultimi i capi delle due diverse associazioni dedite al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti: Efisio Mura, pluripregiudicato cagliaritano, boss dello spaccio del quartiere Sant'Elia di Cagliari e Umberto Sanna, anch'egli pregiudicato originario di Guasile, che invece gestiva i contatti con criminali della provincia di Bergamo, da dove riusciva a far arrivare in Sardegna, nelle province di Cagliari e Nuoro, circa 7 chili di cocaina al mese.
Le indagini sfociate nell'operazione odierna sono state condotte tra il 2018 e il 2019 e hanno documentato anche contatti tra il gruppo criminale guidato da Efisio Mura e appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia di Platì, operativa a Buccinasco, il paese dell'hinterland di Milano noto come la "Platì del nord". Entrambi i gruppi criminali sgominati dai carabinieri erano particolarmente violenti e strutturati. Quello guidato da Efisio Mura, che aveva un giro d'affari di un milione di euro al mese, non esitava a costringere con la forza inermi residenti dei palazzi popolari a fornire le proprie abitazioni per far rifugiare i pusher quando scattavano i controlli delle forze dell'ordine. Dell'altro gruppo faceva parte invece anche una coppia di corrieri bergamaschi, che non esitava a coinvolgere anche i propri figli minori per fingere di essere in vacanza in Sardegna, mentre nel doppio fondo della loro auto viaggiava la cocaina.