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Covid 19

Lombardia, presidente Consiglio regionale Fermi fermato fuori casa: “Davo medicina a mio fratello”

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, è stato fermato durante un controllo ieri mattina, a Pasquetta, mentre si trovava lontano dalla sua abitazione ad Albavilla, in provincia di Como. Il politico di Forza Italia ha spiegato di essersi recato dal fratello, che abita a 500 metri da casa sua, per consegnargli un medicinale per il figlio: “Stando a interpretazione ferrea del decreto la mia è una violazione, ma serve buon senso”.
A cura di Redazione Milano
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Tra le migliaia di controlli effettuati durante il giorno di Pasquetta per verificare il rispetto delle misure di contenimento dell'epidemia di Covid-19, ce n'è uno che ha riguardato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi. Il politico comasco è stato fermato dalla guardia di finanza lontano dalla sua abitazione ad Albavilla, in provincia di Como. L'episodio è avvenuto ieri mattina. Lo stesso Fermi in una nota ha spiegato di essere stato fermato da due finanzieri della tenenza di Erba nel tragitto di ritorno dall'abitazione del fratello alla sua, distanti circa 500 metri. Il presidente del Consiglio regionale, esponente di Forza Italia, si era recato dal fratello per portargli una medicina per il figlio, che non era stato bene durante la notte. Davanti ai finanzieri che lo hanno fermato ha compilato, come richiesto in questi casi, la necessaria autocertificazione, scrivendo la ragione del suo spostamento: non gli è stata notificata la multa.

A norma di Dpcm la mia sarebbe una violazione, ma serve buon senso

"Mi sono solo affacciato per dargli la medicina", ha successivamente precisato Fermi in un'intervista al Corriere della sera, sostenendo che era vestito con i pantaloncini corti perché faceva caldo e che indossava la mascherina. Incalzato sulla contraddizione tra i continui richiami della giunta ai cittadini lombardi sulla necessità di rimanere a casa e rispettare le regole (reiterati soprattutto dall'assessore al Welfare Giulio Gallera durante le sue conferenze stampa) e il suo comportamento, ha ammesso: "È vero, a norma di dpcm, se stiamo a una interpretazione ferrea, la mia sarebbe una violazione. Ma ci vuole anche un po’ di buon senso".

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