Lombardia, monta la polemica per la gestione dell’emergenza: “Chiediamo commissario straordinario”
La rete "Milano 2030", che comprende associazioni, partiti e movimenti politici della sinistra milanese, ha chiesto che venga nominato un commissario ad acta, nominato quindi da un giudice amministrativo, per la Sanità della Regione Lombardia. La richiesta arriva nel secondo mese consecutivo di emergenza da Coronavirus che, a dire di "Milano 2030", non ha trovato nell'attuale Giunta lombarda un valido "avversario". La rete milanese denuncia infatti le decisioni assunte sin qui dagli esponenti politici che governano la Lombardia. Sotto la lente di ingrandimento ci sono la frammentazione territoriale, il trasferimento dei pazienti Covid nelle Rsa, il mancato coinvolgimento delle strutture private e le spese messe in campo per sostentare le necessità dei cittadini.
Majorino sottoscrive: Fontana e Gallera non ce la fanno
A dire di "Milano 2030", tutto ciò ha reso "la Lombardia l’area del mondo con il più alto tasso di casi e di decessi, con un prezzo gravissimo per il personale sanitario, i medici di base e gli ospiti delle residenze assistite". Per questo motivo, si legge nel comunicato stampa, "sono necessari provvedimenti immediati. In particolare, la protratta insipienza e inattività della Giunta regionale configura quel pericolo grave che giustifica la nomina senza indugio in Regione Lombardia di un commissario ad acta per la sanità". Come denunciato anche qualche giorno fa da Gino Strada, anche "Milano 2030" lamenta un "progressivo smantellamento della sanità pubblica", regionalizzandola. Il che ha portato a "difficoltà di coordinamento" che non hanno permesso di intervenire con tempestività per gestire l'emergenza. Per questo, è stata avviata una petizione online che ha raggiunto già quota duemila firme. Anche Pierfrancesco Majorino si è dichiarato "totalmente d'accordo con l'idea di porre un commissario straordinario" in Lombardia, considerato che "Fontana e Gallera non ce la fanno".