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Lombardia, il centrodestra boccia l’illuminazione del Pirellone per il Gay pride

Il Consiglio regionale di Lombardia ha bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle di illuminare il Pirellone in favore del Gay pride del 2020 di Milano. La maggioranza di centrodestra non ha accettato l’iniziativa, scatenando reazioni dure da parte delle opposizioni. Il capogruppo grillino Marco Fumagalli ha definito “razzista” il centrodestra lombardo, mentre il leghista Bastoni ha difeso la decisione definendo il Pride “una baracconata”. Ma sui social c’è già chi ricorda che nel 2016 il Pirellone si accese per il Family day, chiedendo parità di trattamento.
A cura di Filippo M. Capra
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Il Pirellone con la scritta pro Family day (da Twitter)
Il Pirellone con la scritta pro Family day (da Twitter)

In occasione della seduta odierna, convocata per discutere il bilancio regionale, il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la proposta presentata dal Movimento 5 Stelle circa l'offerta di supporto al Gay pride di Milano del 2020 con l'illuminazione del Pirellone. L'ordine del giorno impegnava infatti l'ufficio di presidenza a "illuminare la facciata di Palazzo Pirelli con una scritta a sostegno della manifestazione", ma la maggioranza regionale del centrodestra non l'ha avallata.

Le reazioni di maggioranza e opposizioni

Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno votato compatti per il "no" alla proposta grillina, sostenuta invece, oltre che dai "gialli", da Pd, +Europa e Lombardi Civici Europeisti. A supporto della bocciatura, il consigliere leghista Massimiliano Bastoni ha dichiarato che il Pride è "una baracconata che non rappresenta nemmeno tutti gli omosessuali", mentre il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi è stato più istituzionale, ricordando che "queste richieste vengono valutate come da prassi dall'ufficio di presidenza". Consolidati i risultati delle votazioni, e ascoltate le spiegazioni dei rappresentanti della maggioranza, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli ha definito "razzista" il centrodestra.

Family day sì, Gay pride no

E sui social intanto monta già la polemica per la decisione del Consiglio di non accendere le luci in determinati uffici del Pirellone per sostenere i diritti del Gay pride. I cittadini favorevoli all'iniziativa rivendicano il diritto degli omosessuali di essere sostenuti in egual misura dalla Regione dopo quanto fatto nel 2016 in occasione del Family Day. Allora, gli uffici dell'ex palazzo della Regione si illuminarono a comporre la scritta a favore della manifestazione scatenando diverse polemiche.

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