Lombardia, i morti per Coronavirus sono oltre 16.000: i contagi arrivati a 88.537
Comunicato il bollettino dell'emergenza Coronavirus in Lombardia di oggi, venerdì 29 maggio, dove i casi confermati di contagio salgono a 88.537, con aumento di 354 rispetto a ieri, a fronte di 14.078 nuovi tamponi processati. Gli individui attualmente positivi sono 22.683 (meno 230).
Il bollettino di oggi, venerdì 29 maggio
Aumentano i pazienti ricoverati in ospedale, che sono ora 3.552, contro i 3.470 di ieri (più 82), stabili invece i letti occupati in terapia intensiva, che restano 173. I guariti salgono di 546 in un giorno, arrivando a 49.842. Aumenta ancora anche il numero dei decessi, con 38 nuovi morti registrati in 24 ore, sfondando il muro delle 16.000 vittime (16.012). Il numero dei tamponi effettuati in Lombardia è arrivato a 727.146.
I contagi nelle province lombarde
La provincia più colpita della Lombardia resta quella di Milano, dove sono arrivati a 22.982 i casi accertati (+74), di cui 9.750 in città (+32). In provincia di Bergamo i contagi sono 13.302 (+58), mentre a Brescia sono 14.683 (+71). A Cremona i casi sono arrivati a 6.442 (+13), a Pavia 5.293 (+32), a Mantova 3.339 (+9), a Varese 3.590 (+41), a Como 3.837 (+14), a Lodi 3.458 (+11), a Sondrio 1.459 (+5), a Monza Brianza 5.510 (+30), e a Lecco 2.730 (+1).
Vice ministro alla Sanità Sileri: Se continuiamo così, non serve ospedale in Fiera
"Se continuiamo così non serve quella terapia intensiva, è evidente questo". Questa la dichiarazione del vice ministro alla Sanità Pierpaolo Sileri in risposta a una domanda di Fanpage.it che gli chiedeva della possibile chiusura dell'ospedale in Fiera a Milano. La struttura, costata oltre 17 milioni di euro, era stata fortemente voluta dalla Regione Lombardia per fronteggiare la pandemia di Covid-19. Il vice ministro Sileri ha parlato del futuro dell'ospedale in Fiera a margine della presentazione di un nuovo reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sacco di Milano. "Nel momento in cui è stato costruito è chiaro che è stata una scelta locale – ha detto il vice ministro -. C'è la polemica sul fatto che sia stato poco utilizzato. Quello che accadrà nelle prossime settimane nessuno può saperlo, ma è evidente che il trend di oggi non era quello di un mese, un mese e mezzo fa quando è stato pensato. Se mi avesse fatto la stessa domanda due mesi fa – ha aggiunto Sileri – avrei detto: servono posti in terapia intensiva".