Lombardia, 87.258 contagi da coronavirus e 15.874 morti: oggi 34 decessi e 148 nuovi casi
Il bollettino dell'emergenza Coronavirus in Lombardia di oggi, lunedì 25 maggio. Nella regione più colpita dall'epidemia salgono a 87.258 i casi confermati di contagio, con aumento di 148 rispetto a ieri, a fronte di 5.641 nuovi tamponi processati. La percentuale di positivi è del 2,6 per cento. Gli attualmente positivi sono 25.215 (meno 399)
Il bollettino di oggi, lunedì 25 maggio
Continua il calo dei pazienti ricoverati in ospedale, che sono ora 3.721, contro i 4.017 di ieri (meno 296). Anche i letti occupati in terapia intensiva continuano a diminuire e sono 196 (meno uno). I guariti salgono di 513 in un giorno, arrivando a 46.169. Confermato il dato di domenica, quando non risultavano nuove morti. Oggi il numero dei decessi torna a salire di 34 unità, portando il totale a 15.874. Nessun boom comunque, se si considera che sabato il numero dei morti era stato di 56. Il numero dei tamponi effettuati in Lombardia è arrivato a 675.882.
I contagi nelle province lombarde
La provincia più colpita della Lombardia resta quella di Milano, dove sono arrivati a 22.726 i casi accertati (+46), di cui 9.624 in città (+27). In provincia di Brescia i contagi sono 14.479 (+3), mentre a Bergamo sono 12.954 (+48). A Cremona i casi sono arrivati a 6.396 (+5), nella provincia di Monza Brianza 5.460 (+21), a Pavia 5.206 (+4), a Mantova 3320 (nessun nuovo caso), a Varese 3.511 (+5), a Como 3.760 (+3), a Lodi 3.406 (+3), a Lecco 2.724 (+4) e a Sondrio 1.426 (+10).
Fontana aveva avvisato: Il numero dei morti non è finito
Già in mattinata, considerata l'improbabile certezza relativa al dato degli zero decessi di ieri, il presidente della Lombardia Attilio Fontana aveva dichiarato di non voler "distribuire troppo entusiasmo", perché "il numero dei morti non è finito". Il governatore lombardo ha dichiarato inoltre che "negli ultimi giorni abbiamo assistito ad assembramenti che sono un po' preoccupanti", in relazione alla movida nelle principali città lombarde. A fargli eco anche l'assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha sottolineato come il dato relativo agli zero decessi sia "da guardare con prudenza".