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Lodi, bambina disabile crea “problemi” in classe: i genitori tengono i figli a casa per protesta

I genitori degli alunni di una scuola primaria di Cornegliano Laudense, in provincia di Lodi, hanno messo in atto una discutibile protesta decidendo di tenere a casa i figli per un giorno a causa del comportamento di una bambina disabile che secondo loro creerebbe “problemi” in classe. L’istituto ha stigmatizzato il gesto, ricordando i valori dell’inclusione e il principio costituzionale dell’universalità della scuola pubblica.
A cura di Simone Gorla
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Tenere i figli a casa da scuola per un giorno per i "problemi" provocati dal comportamento di una bambina disabile. È la discutibile protesta messa in atto dai genitori degli alunni di una scuola primaria di Cornegliano Laudense, in provincia di Lodi. È successo alcune settimane fa, nella giornata dell'11 ottobre, anche se l'episodio è stato reso noto solo nelle scorse ore. L'istituto ha infatti risposto all'iniziativa dei genitori con una comunicazione ufficiale in cui si richiama ai valori dell'inclusione e al principio costituzionale dell'universalità della scuola pubblica.

Alunna disabile crea "problemi" in classe: la protesta dei genitori

Sull'accaduto hanno preso posizione gli insegnanti del circolo, che hanno anche organizzato a loro volta una "protesta", una manifestazione con striscioni in occasione di una riunione dei genitori convocata dalla dirigente Stefania Menin per affrontare la situazione. Uno dei papà coinvolti ha però fatto sapere che il gesto eclatante non era rivoltocontro l'inserimento scolastico della bambina, ma voleva denunciare le risposte giudicate "inadeguate o mancanti" da parte della scuola di fronte alle difficoltà registrate e alle lamentele per problemi di comportamento dell'alunna in classe.

Un gesto che esclude e isola doppiamente la bambina

Per i genitori, insomma, le loro segnalazioni non sarebbero state prese seriamente e per questo è arrivata la decisione di organizzare uno "sciopero" dei bambini. Un gesto che però trasmette un messaggio innegabilmente negativo nei confronti della bambina finita al centro della polemica, che rischia solo di trovarsi doppiamente isolata dai suoi coetanei.

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