Alle 3 del mattino del 23 dicembre in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni (Milano) durante un normale controllo di polizia, una autopattuglia composta dall'agente scelto Christian Movio e l'agente in prova Luca Scatà ha fermato a bordo di un auto una persona. L'uomo durante l'espletamento dei controlli ha estratto una pistola calibro 22 ferendo alla spalla Movio. Scatà ha risposto al fuoco ammazzando l'uomo, risultato essere Anis Amir, tunisino, ritenuto esecutore materiale dell'attentato col camion sui mercatini di Berlino, che ha causato 12 morti e numerosi feriti.
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Chi sono Christian Movio e Luca Scatà, gli agenti che hanno ucciso il terrorista
Christian Movio e Luca Scatà sono gli agenti che stamattina alle 3 a Sesto San Giovanni hanno incrociato nel corso di controlli il terrorista Anis Amri, ritenuto responsabile degli attentati di Berlino e l'hanno ucciso.
Spiega il ministro degli Interni Marco Minniti: "Questa notte alle 3 del mattino a Sesto San Giovanni, Milano, nel corso di una normale attività di controllo del territorio, una pattuglia della Polizia di Stato ha fermato una persona che si aggirava con fare sospetto. Nel momento in cui è stato fermato l'uomo, senza esitare, ha immediatamente estratto una pistola e ha sparato nei confronti dell’agente che gli aveva chiesto i documenti. Si tratta dell’agente Christian Movio. Immediatamente la pattuglia ha reagito al fuoco, per fortuna l'agente è stato colpito in parti non vitali e non è in pericolo di vita. La persona che ha aggredito la nostra pattuglia è stata uccisa. Con Movio c'era anche l'agente scelto Luca Scatà, che è rimasto illeso. La persona uccisa è risultato essere senza ombra di dubbio Anis Amri, il presunto attentatore di Berlino".
L'attentatore di Berlino è arrivato a Sesto con un treno dalla Francia
Anis Amri è arrivato in treno dalla Francia. Nelle tasche dei suoi pantaloni sarebbe stato trovato un biglietto del treno proveniente da Chambery, in Savoia, da dove poi ha raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese ha preso un treno per Milano. Il ragazzo è sceso all'una di notte circa alla Stazione Centrale di Milano e poi si è diretto verso Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Ora gli inquirenti si chiedono come mai Amri abbia scelto proprio il comune nell'hinterland milanese: aveva qualche copertura sul posto? Aveva bisogno di una copertura momentanea per proseguire poi la sua fuga?
L’ipotesi degli investigatori è che l’attentatore di Berlino volesse raggiungere il Sud Italia.
Le impronte coincidono: è l'attentatore di Berlino
L'uomo ucciso a Sesto San Giovanni è Amis Amri, il killer di Berlino. Le conferme sono arrivate sia dai tratti somatici, sia dalla comparazione delle impronte. Questo stando a quanto riporta l'Agenzia Ansa.
Le sue impronte erano state trovate sul camion che ha travolto il mercatino di Natale a Charlottenburg. Secondo suo padre Amri era stato in carcere quando si trovava in Italia. Stando a quanto si apprende era già finito nei guai per aver incendiato una scuola.
Sparatoria a Sesto San Giovanni, morto l'attentatore di Berlino
Diverse fonti investigative a Milano e a Roma confermano: l'uomo morto nella sparatoria avvenuta questa notte a Berlino è Anis Amri, l'attentatore di Berlino, uno dei responsabili della strage al mercatino di Natale a Charlottenburg.
La ricostruzione della sparatoria di Sesto San Giovanni
Gli chiedono i documenti, è un controllo di routine. Lui scatta, apre lo zaino, estrae una pistola calibro 22 e spara agli agenti. I poliziotti rispondono al fuoco e lo uccidono al termine di una sparatoria. E' successo nel cuore della notte, alle 3 di mattina circa, davanti alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, Milano, in piazza I Maggio.
L'uomo era a piedi, probabilmente appena arrivato con il treno, e gli era stato chiesto soltanto di mostrare i documenti, ma lui, come risposta, avrebbe preso la pistola dallo zaino e avrebbe colpito alla spalla un poliziotto. Non è stato ancora identificato, perché con sé non aveva la carta d'identità, né il passaporto. L'agente ferito è stato accompagnato d'urgenza all'ospedale di Monza, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.
Ha urlato: "Poliziotti bastardi"
Sull'uomo deceduto si addensa l'ombra del terrorismo internazionale. Stando a quanto riferisce La Repubblica l'uomo, un ragazzo tra i 20 e i 30 anni, prima di sparare avrebbe urlato:"Poliziotti bastardi" e non "Allah Akbar", come inizialmente avevano diffuso i media. Nello zaino gli investigatori hanno trovato un biglietto del treno dalla Francia, forse era appena arrivato in Italia. Si tratterebbe di un cittadino magrebino, ma i suoi legami con cellule terroristici sono ancora tutti da dimostrare.