Alle 3 del mattino del 23 dicembre in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni (Milano) durante un normale controllo di polizia, una autopattuglia composta dall'agente scelto Christian Movio e l'agente in prova Luca Scatà ha fermato a bordo di un auto una persona. L'uomo durante l'espletamento dei controlli ha estratto una pistola calibro 22 ferendo alla spalla Movio. Scatà ha risposto al fuoco ammazzando l'uomo, risultato essere Anis Amir, tunisino, ritenuto esecutore materiale dell'attentato col camion sui mercatini di Berlino, che ha causato 12 morti e numerosi feriti.
- La polizia di Berlino ringrazia in italiano: "Grazie e pronta guarigione" 23 Dicembre
- La dinamica della sparatoria di Sesto 23 Dicembre
- Il terrorista diceva ai due poliziotti: "Non ho i documenti, ma sono calabrese" 23 Dicembre
- L'attentatore di Berlino è arrivato a Sesto con un treno dalla Francia 23 Dicembre
- Sparatoria a Sesto San Giovanni, morto l'attentatore di Berlino 23 Dicembre
La dinamica della sparatoria di Sesto
"Era solo e fermo, dalla Volante è sceso il capopattuglia che gli ha chiesto i documenti, mentre l'autista era un agente in prova. Amri era tranquillissimo, parlava italiano anche se con accento straniero", ha raccontato il questore di Milano. Amri dice ai due agenti di essere di Reggio Calabria, ma l'accento non convince Christian Movio, che gli chiede di rovesciare il contenuto del suo zainetto sul cofano della macchina.
A quel punto Amri estrae la pistola calibro 22 dalla giacca carica e pronta per l'uso e spara, colpendo Movio a una spalla. Immediata la reazione di Luca Scatà, l'altro agente, che si nasconde dietro la volante e risponde al fuoco. Due sono i colpi sparati da Scatà, uno mortale finito nel costato di Amri. Inutile il tentativo di rianimarlo, dopo dieci minuti è morto.
Il terrorista diceva ai due poliziotti: "Non ho i documenti, ma sono calabrese"
Quando è stato fermato dai due agenti, Luca Scatà e Christian Movio, il terrorista si è giustificato: "Non ho documenti con me, ma sono calabrese”. “Continuava a dire che era di Reggio Calabria e che non aveva documenti, che li aveva lasciati da qualche parte”, la ricostruzione delle forze dell'ordine. Il presunto attentatore di Berlino è stato fermato e controllato dai due poliziotti alle 3 di mattino davanti alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni.
Movio dall'ospedale: "Abbiamo proceduto a un normale controllo"
"Abbiamo proceduto a un normale controllo su un individuo sospetto. Abbiamo attivato la procedura canonica, mi sono avvicinato per chiedergli generalità e documenti", racconta Christian Movio, il 36 enne agente di polizia ferito nella sparatoria di Sesto San Giovanni, dal letto dell'ospedale San Gerardo di Monza.
"E' sereno, sta bene ed è felice di essere stato utile. Mi ha detto di essersi insospettito perché il terrorista diceva di essere di Reggio Calabria ma non aveva un accento italiano e non aveva documenti". ha dichiarato Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia che lo ha incontrato pochi minuti dopo l'operazione subita.
La divisa di Christian Movio dopo la sparatoria con l'attentatore di Berlino
Questa fotografia ritrae l'uniforme di Christian Movio dopo la sparatoria di Sesto San Giovanni in cui è rimasto ucciso l'attentatore di Berlino, Anis Amri. Movio è stato colpito da una pallottola alla spalla, come si vede nel foro sulla divisa. Lo scatto è stato postato su Twitter dalla Polizia di Stato. L'agente è stato operato all'ospedale di Monza e ora è in buone condizioni.
Il Questore: "Non sono eroi, sono bravi agenti"
"Non si è trattata di un'attività pianificata. Io non amo definirli eroi, sono due buoni agenti che stavano espletando il loro lavoro, oscuro ma efficace e che hanno fatto deciso di controllare una persona sospetta". Così nel corso della conferenza stampa il questore di Milano, Antonio De Iesu riferendosi a Luca Scatà e Christian Movio, quest'ultimo ferito (prima di essere colpito a morte da Scatà) da Anis Amri.
Il questore di Milano: "Pericolossimo, avrebbe potuto compiere altri attentati"
"Avrebbe potuto compiere altri attentati, era una scheggia impazzita, un latitante pericolosissimo", dice nel corso della conferenza stampa il questore di Milano, Antonio De Iesu. Anis Amri andava in giro "con la pistola carica e già pronta all'uso", ha aggiunto il questore. "Data la delicatezza dell'operazione, ci sono aspetti investigativi che non possiamo condividere. A Sesto era da solo. Non ci sono altre persone sfuggite ai controlli la notte scorsa", ha spiegato ancora De Iesu.
L'agente Christian Movio in ospedale: sarà operato, ma le sue condizioni sono buone
L'agente di polizia che è stato colpito da Anis Amri, l'attentatore di Berlino è ricoverato all'ospedale di Monza. Si chiama Christian Movio, ha 36 anni e lavora al Commissariato di Sesto San Giovanni. L'agente scelto è ricoverato con un proiettile conficcato in una spalla. A breve sarà operato ma le sue condizioni sono buone.
I sindacati degli agenti: "La nostra polizia è la migliore d'Europa"
"L'attività di prevenzione consiste nell'evitare il verificarsi di eventi delittuosi ed oggi possiamo esser fieri di quanto successo a Milano; in Italia il sistema di prevenzione dimostra di funzionare, la sicurezza ed il sistema di controllo del territorio funziona e va comunque potenziato", ha dichiarato il Segretario generale del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) Giuseppe Tiani.
"Nell'esprimere un forte in bocca al lupo al collega rimasto ferito possiamo dire che stanotte alle tre e mezza abbiamo capito perché l'Italia è uno dei paesi più sicuri d'Europa. Un paese sicuro grazie all'impegno ed al sacrificio delle Forze di Polizia", sostiene la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (Consap).
Terrorista ucciso dalla polizia, i poliziotti hanno provato a rianimarlo
Sull'asfalto nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni sono ancora evidenti i segni dei rilievi degli investigatori. Alcuni abitanti della zona hanno hanno raccontato di aver sentito degli spari, di essersi affacciati immediatamente alla finestra dei loro appartamenti e di aver visto il terrorista a terra mentre gli agenti cercavano di rianimarlo. Il poliziotto ferito, Christian Movio, si teneva un braccio.
Chi sono Christian Movio e Luca Scatà, gli agenti che hanno ucciso il terrorista
Christian Movio e Luca Scatà sono gli agenti che stamattina alle 3 a Sesto San Giovanni hanno incrociato nel corso di controlli il terrorista Anis Amri, ritenuto responsabile degli attentati di Berlino e l'hanno ucciso.
Spiega il ministro degli Interni Marco Minniti: "Questa notte alle 3 del mattino a Sesto San Giovanni, Milano, nel corso di una normale attività di controllo del territorio, una pattuglia della Polizia di Stato ha fermato una persona che si aggirava con fare sospetto. Nel momento in cui è stato fermato l'uomo, senza esitare, ha immediatamente estratto una pistola e ha sparato nei confronti dell’agente che gli aveva chiesto i documenti. Si tratta dell’agente Christian Movio. Immediatamente la pattuglia ha reagito al fuoco, per fortuna l'agente è stato colpito in parti non vitali e non è in pericolo di vita. La persona che ha aggredito la nostra pattuglia è stata uccisa. Con Movio c'era anche l'agente scelto Luca Scatà, che è rimasto illeso. La persona uccisa è risultato essere senza ombra di dubbio Anis Amri, il presunto attentatore di Berlino".
L'attentatore di Berlino è arrivato a Sesto con un treno dalla Francia
Anis Amri è arrivato in treno dalla Francia. Nelle tasche dei suoi pantaloni sarebbe stato trovato un biglietto del treno proveniente da Chambery, in Savoia, da dove poi ha raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese ha preso un treno per Milano. Il ragazzo è sceso all'una di notte circa alla Stazione Centrale di Milano e poi si è diretto verso Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Ora gli inquirenti si chiedono come mai Amri abbia scelto proprio il comune nell'hinterland milanese: aveva qualche copertura sul posto? Aveva bisogno di una copertura momentanea per proseguire poi la sua fuga?
L’ipotesi degli investigatori è che l’attentatore di Berlino volesse raggiungere il Sud Italia.
Le impronte coincidono: è l'attentatore di Berlino
L'uomo ucciso a Sesto San Giovanni è Amis Amri, il killer di Berlino. Le conferme sono arrivate sia dai tratti somatici, sia dalla comparazione delle impronte. Questo stando a quanto riporta l'Agenzia Ansa.
Le sue impronte erano state trovate sul camion che ha travolto il mercatino di Natale a Charlottenburg. Secondo suo padre Amri era stato in carcere quando si trovava in Italia. Stando a quanto si apprende era già finito nei guai per aver incendiato una scuola.
Sparatoria a Sesto San Giovanni, morto l'attentatore di Berlino
Diverse fonti investigative a Milano e a Roma confermano: l'uomo morto nella sparatoria avvenuta questa notte a Berlino è Anis Amri, l'attentatore di Berlino, uno dei responsabili della strage al mercatino di Natale a Charlottenburg.
La ricostruzione della sparatoria di Sesto San Giovanni
Gli chiedono i documenti, è un controllo di routine. Lui scatta, apre lo zaino, estrae una pistola calibro 22 e spara agli agenti. I poliziotti rispondono al fuoco e lo uccidono al termine di una sparatoria. E' successo nel cuore della notte, alle 3 di mattina circa, davanti alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, Milano, in piazza I Maggio.
L'uomo era a piedi, probabilmente appena arrivato con il treno, e gli era stato chiesto soltanto di mostrare i documenti, ma lui, come risposta, avrebbe preso la pistola dallo zaino e avrebbe colpito alla spalla un poliziotto. Non è stato ancora identificato, perché con sé non aveva la carta d'identità, né il passaporto. L'agente ferito è stato accompagnato d'urgenza all'ospedale di Monza, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.
Ha urlato: "Poliziotti bastardi"
Sull'uomo deceduto si addensa l'ombra del terrorismo internazionale. Stando a quanto riferisce La Repubblica l'uomo, un ragazzo tra i 20 e i 30 anni, prima di sparare avrebbe urlato:"Poliziotti bastardi" e non "Allah Akbar", come inizialmente avevano diffuso i media. Nello zaino gli investigatori hanno trovato un biglietto del treno dalla Francia, forse era appena arrivato in Italia. Si tratterebbe di un cittadino magrebino, ma i suoi legami con cellule terroristici sono ancora tutti da dimostrare.