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Garbagnate, le tolgono un ago da cucire infilato nella gamba dopo 50 anni

Una donna di 58 anni ha subito un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Garbagnate per estrarre un ago da cucito dalla gamba, dopo 50 anni che si trovava nel suo corpo. Zoila non ricorda come ci sia finito ma il piccolo oggetto minacciava di danneggiarle un nervo e raggiungere un’arteria. La donna se ne è accorta dopo aver percepito dolori lancinanti.
A cura di Alessia Rabbai
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Viveva da 54 anni con un ago da cucire infilato dietro al ginocchio. Mai un dolore
o dei problemi per camminare. Per questo Zoila Percides Rodriguez Poroso, ecuadoregna di 58
anni, non si era mai accorta del piccolo e pungente oggetto che gli faceva “compagnia” da quando era
piccola. Qualche giorno fa dei dolori lancinanti con dei crampi nella zona poplitea, hanno portato
alla singolare scoperta dell’ago che è stato estratto dai chirurghi vascolari dell’ospedale di Garbagnate, Comune della provincia di Milano.

Ago da cucito nella gamba

“Non ricordavo di quanto mi era accaduto. So solo che da bambina mi piaceva cucire a mano. Mia mamma faceva la sarta ed eravamo in quattordici tra fratelli e sorelle – racconta la donna che abita a Limbiate da 12 anni e fa la bandante – A ricordarsi di quell’ago che era scomparso infilandosi da qualche parte è stata mia sorella più grande. Io non ho mai avuto dolori. La scorsa settimana mentre ero in casa ho avvertito come una scossa con dei crampi alla gamba destra. Facevo fatica a muovermi ed ho chiamato un’ambulanza. Mi hanno portato alla clinica San Carlo di Paderno dove con una radiografia hanno scoperto la presenza dello strano oggetto. Per questo mi hanno consigliato di rivolgermi ad una struttura specializzata in microchirurgia. Sono stata a Niguarda, a San Donato e al Galeazzi ma nessuno ha voluto intervenire subito. Alla fine, dolorante sono andata in pronto soccorso a Garbagnate dove l’ecografia ha messo in evidenza la presenza dell’ago” .

Intervento chirurgico delicato

I chirurghi vascolari del reparto diretto da Pietro Mingazzini hanno deciso di effettuare l’intervento. Un’operazione che poteva essere semplice ma nello stesso tempo con delle complicazioni visto che la punta dell’ago era molto vicina ad un nervo e minacciava anche di perforare l’arteria e la vena poplitea. Per questo l’intervento eseguito da Matteo Ravini e Giovanni Paoletti è stato programmato con cura preventivando anche le probabili complicazioni. Tutto però è andato bene. L’ago è stato estratto e Zoila è tornata a casa dicendo: “Ringrazio tutti quanti mi sono stati vicini. E’ stato un bel regalo per il mio compleanno, ho passato il 9 agosto con i miei cari. Felici anche i miei cinque figli che abitano in Ecuador che vorrei andare a trovare appena posso".

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