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Liliana Segre cittadina onoraria di Varese, la città dove fu arrestata e deportata ad Auschwitz

Il Consiglio comunale di Varese ha conferito con voto unanime la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Un riconoscimento dal forte valore simbolico perché proprio qui, nel dicembre 1943, la senatrice a vita all’età di 13 anni venne arrestata mentre cercava di scappare in Svizzera. “Nel carcere di Varese – ha più volte ricordato lei stessa – mi separarono da mio papà”. Fu poi deportata nel campo di concentramento di Auschwitz.
A cura di Simone Gorla
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Liliana Segre
Liliana Segre

Liliana Segre è cittadina onoraria di Varese. L'onorificenza è stata votata all'unanimità dal Consiglio comunale varesino con il consenso di tutti i partiti. Si tratta di un riconoscimento dal forte valore simbolico perché proprio a Varese, nel dicembre 1943, la senatrice a vita venne arrestata con la sua famiglia mentre cercava di scappare in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni razziali. "Come un tempo ero stata espulsa da scuola e sono entrata in Senato, così a Varese ero entrata in carcere e ora la stessa Varese mi dà la cittadinanza", ha commentato Segre.

Liliana Segre cittadina onoraria di Varese

Respinta alla frontiera di Arzo, Segre fu consegnata prima alla guardia di finanza e poi ai tedeschi per essere trasferita nel carcere varesino dei Miogni. Da qui cominciò il suo tragico viaggio verso il campo di sterminio di Auschwitz. "Nel carcere di Varese – ha più volte ricordato lei stessa – mi separarono da mio papà, che venne destinato al reparto maschile. Ero sola. Mi fotografarono e mi presero le impronte digitali come si fa con i delinquenti. Ero io quella?".

Il sindaco: Città legata ai valori della democrazia

La proposta di conferire la cittadinanza oraria a Liliana Segre era partita da un gruppo di cittadini, quindi portata in aula con la firma di 23 consiglieri. L'iniziativa ha poi ricevuto un consenso unanime. A favore anche i consiglieri della Lega, tra cui Roberto Maroni, marcando una netta discontinuità rispetto a quanto accaduto in Senato, dove gli eletti del Carroccio non si sono alzati ad applaudire Segre dopo gli insulti ricevuti online. "Un momento importante per la città durante una seduta di Consiglio a cui hanno partecipato centinaia di cittadini. Segno del grande attaccamento della nostra città ai valori di democrazia, uguaglianza e libertà. Oggi più che mai sono orgoglioso della nostra città!", ha commentato il sindaco di Varese, Davide Galimberti.

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