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Lecco, si lamenta dei ritardi: “Invece del mensile comprerò un machete”. Risponde il capotreno

Un capotreno aggredito a colpi di machete nel giugno del 2015 da una banda di sudamericani ha risposto al messaggio di un pendolare esasperato. L’uomo si è lamentato dei ritardi e delle soppressioni sulla linea e ha scritto su Facebook: “A luglio invece del mensile comprerò un machete, quale modello mi consigliate”. Ha commentato “Ecco le mie cicatrici”.
A cura di Alessia Rabbai
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"A luglio invece del mensile pensavo di acquistare un machete da esibire come documento di viaggio, consigli sul modello più adatto?" questa la frase comparsa sulla pagina Facebook Comitato pendolari del Meratese. L'autore è un pendolare esasperato dai ritardi e soppressioni dei treni lungo la linea. Subito è arrivata la risposta di un capotreno, Carlo Di Napoli che nel giugno del 2015 è stato vittima durante il servizio di un'aggressione a colpi di machete per mano di una banda di sudamericani sul convoglio che viaggiava tra la stazione di Rho e Rogoredo. Insieme all'esperienza vissuta ha condiviso un video che mostra il suo braccio sinistro sfigurato dalle cicatrici profonde dei colpi ricevuti e che rischiato di perdere. Molte le reazioni da parte degli utenti che si sono dissociati dal post del pendolare e hanno dimostrato solidarietà nei confronti della vittima.

La riposta del capotreno

"Quelle che le mostro sono le cicatrici che porto dall’aggressione ricevuta con un machete – scrive il capotreno – Si ricordi che dietro una divisa, ogni divisa, c’è un uomo ed una donna in carne e ossa, con famiglia, amici ed altri cari, e che quello che lei reputa simpatico e ironico ha fatto inorridire non pochi. Non parlo solo dei ferrovieri, perché mi hanno scritto e inviato lo screenshot del suo post, ma anche persone che non hanno nulla a che fare col trasporto pubblico. Si ricordi che lo schermo di un telefonino o il monitor di un pc non ci rende anonimi o protegge, quello che si pubblica in un modo o nell’altro esce".

Capotreno aggredito a colpi di machete

L'aggressione è avvenuta la sera dell'11 giugno a Villapizzone, periferia nord-ovest di Milano. Arrestati quattro sudamericani membri di una gang di latinos che sono stati ritenuti responsabili della violenza. Il capotreno ha ricevuto diversi colpi di machete, sferrato con inaudita violenza. A salvarlo un suo collega che, dopo aver messo in fuga gli aggressori, lo ha soccorso fermando l'emorragia con una cintura. La vittima è finita diverse ore sotto i ferri rischiando di perdere il braccio sinistro.

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