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Lecco, sequestrato un treno carico di 815 tonnellate di rifiuti speciali: era diretto in Bulgaria

Un carico di 582 balle di rifiuti illegali, per un peso complessivo di 815 tonnellate, il cui valore si aggira attorno ai 130 mila euro. Lo hanno intercettato i carabinieri del Noe alla stazione di Lecco. Sui diciassette vagoni, invece dei rifiuti recuperabili previsti dai documenti, c’erano materiali industriali, plastica, gomma e tetrapack. Il convoglio, che era in partenza per la Bulgaria, è stato sequestrato.
A cura di Simone Gorla
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Un intero treno carico di centinaia di balle di rifiuti illegali è stato intercettato e sequestrato alla stazione di Lecco dai carabinieri del Noe. I militari stavano controllando il convoglio, in partenza per la Bulgaria, quando hanno scoperto che sui diciassette vagoni, invece dei rifiuti recuperabili previsti dai documenti, c'erano materiali industriali, plastica, gomma e tetrapack senza più parti riciclabili. L'intera spedizione, costituita da un carico di 582 balle di rifiuti per un peso complessivo di 815 tonnellate, il cui valore si aggira attorno ai 130 mila euro. Il carico era in procinto di essere inviato in uno stabilimento di recupero all'estero.

Treno carico di rifiuti illegali sequestrato alla stazione di Lecco

Il controllo è stato effettuato all'interno dello scalo ferroviario di Lecco dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Milano, in collaborazione con l’agenzia delle dogane e monopoli e con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale,  "Dalla visione della documentazione fornita – spiegano i carabinieri – è emerso come i rifiuti, anziché essere costituiti da scarti di plastica recuperabili, come certificato dagli atti, risultavano essere composti prevalentemente da materiali industriali misti risultanti dalle operazioni di trattamento già effettuate presso altri impianti e che non presentavano ulteriori frazioni valorizzabili o riciclabili".

Le indagini dei carabinieri del Noe

Le indagini dei carabinieri del Noe sono ancora in corso, su delega del Tribunale di Milano. Una delle ipotesi degli inquirenti è che i rifiuti inviati all’estero per essere smaltiti illegalmente provenissero non solo dalla Lombardia, ma anche da altre parti d'Italia. Sono previste per i prossimi giorni le attività di campionatura e caratterizzazione dei rifiuti, che saranno poi rimossi e trasportati in centri autorizzati.

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