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Lecco: paziente di 93 anni attende 13 ore in Pronto Soccorso prima di essere ricoverata

Una donna di 93 anni ha atteso 13 ore prima di essere visitata e poi ricoverata al Pronto Soccorso dell’ospedale Mandic di Merate, in provincia di Lecco: la denuncia arriva dall’ex consigliere Roberto Riva: “Racconto questa storia per protestare contro la Regione e un’organizzazione che, è evidente, non funziona”
A cura di Chiara Ammendola
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Attese di ore, attese lunghissime per chi si reca al pronto soccorso in codice verde o anche azzurro, come quello assegnato ad anziani e bambini per le emergenze non gravi. Accade all'ospedale di Merate, in provincia di Lecco, il Mandic, dove i pazienti vengono lasciati in attesa di essere visitati per lunghe ore, a volte anche tredici, come è accaduto a una signora di 93 anni, lasciata su un lettino in un attesa di un medico che la visitasse. Medico che da solo era chiamato a gestire le emergenze di un intero pronto soccorso perché unico in turno. Accade il 3 dicembre quando l'anziana donna, cardiopatica, sotto anticoagulanti orali viene trasportata intorno alle 14,30 al Pronto Soccorso dell'ospedale meratese dove attende per circa sei ore di essere visitata: la visita avviene intorno alle 20.30, mentre intorno alle 3.50 del mattino, circa sette ore dopo, si decide per il ricovero. Sono state necessarie dunque ben 13 ore per ricevere assistenza all'interno del Pronto Soccorso. I fatti sono stati raccontati da Roberto Riva, 62enne di Brugarolo di Merate, ex consigliere comunale e figlio dell’anziana paziente: "Premetto che non sto protestando contro medici e infermieri del Mandic. Se dalle 20 di sera c’è un solo medico con 8 letti di Pronto Soccorso più le due salette per le emergenze e una marea di persone sedute fuori, lo staff medico non può fare miracoli. La mia protesta è contro la Regione e un’organizzazione che, è evidente, non funziona".

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