Lecco, indagati dirigenti e medici: segnavano turni fino a 26 ore al giorno

Dichiaravano centinaia di ore di lavoro in poche settimane, con doppi, tripli e quadrupli turni. Avevano studiato tutto alla perfezione alcuni medici dell’ospedale Manzoni e della Asl di Lecco, costruendo un modello organizzativo studiato sul “sistema premiante”, tramite il quale, attraverso la legge regionale del 1999, pensata per garantire la continuità del servizio, per ogni ora lavorata oltre il normale orario è stabilito un bonus di 52 euro per i medici e di 26 per il resto del personale. Come riportato da Repubblica, la Digos di Lecco ha finalmente chiuso l'indagine, al termine della quale nove tra medici e dirigenti si trovano indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in atto pubblico, interruzione di pubblico servizio e falso ideologico.
A seguito di una segnalazione da parte di un medico nel 2011, che aveva denunciato il tutto, erano state avviate le indagini: secondo le ricostruzioni svolte dagli investigatori, erano tre i medici addetti all’organizzazione dei turni, tramite la creazione di un calendario studiato alla perfezione. Il trucco stava nell’inventarsi dei problemi nella rotazione, cosicché i medici, già prestabiliti, si trovavano pronti a fare una sostituzione come operativo fra guardia medica, 118 e visite fiscali. Ma le sovrapposizioni impossibili sono poi sfociate in un disastro: il meccanismo è stato infatti scoperto per colpa di un professionista, il quale aveva segnato nei suoi turni ben 554 ore consecutive, fino, addirittura, a documenti in cui certificava lavori per 26 ore al giorno.
Un professionista lavorava 26 ore al giorno
Domenico Nera, capo della Digos, ha così spiegato la dinamica con la quale agiva il personale: "Bastava essere assegnati quattro volte al mese al sistema premiante perché lo stipendio salisse di 1.600 euro: considerando una busta paga media di 3mila euro, i medici riuscivano a ottenere cifre ragguardevoli. Il danno economico stimato per le casse pubbliche è di circa 400mila euro. Vorrei comunque rimarcare che le indagini hanno evidenziato casi specifici. Per 14 persone indagate ci sono centinaia di medici che lavorano col massimo della correttezza e sacrificando con onestà buona parte del proprio tempo e delle proprie risorse". Accanto alla prima indagine, se ne è poi affiancata una seconda, aperta sempre grazie alla segnalazione di un professionista, il quale ha denunciato le anomalie a proposito di un concorso per l'assegnazione di sei posti, per medici, organizzato nel presidio Umberto I di Bellano, in provincia di Lecco, a seguito del quale si trovano coinvolti alcuni membri della commissione giudicante, indagati anch'essi per falso in atto pubblico e abuso d'ufficio.