Lecco, al seminario sulla felicità vietato l’ingresso ai gay e a chi soffre di disturbi psichici

Non si placano le polemiche sul seminario sulla felicità e la pace interiore organizzato a Lecco al quale è stato vietato l'accesso ai gay e a chi soffre di disturbi psichici. La denuncia è giunta da Mauro Pirovano, dell’associazione gay, lesbo, bisex e transgender Renzo e Lucio di Lecco che ha sottolineato come all'interno del modulo di iscrizione siano riportate le seguenti clausole: "Possono partecipare gli omosessuali solo se desiderano praticare il celibato – si legge – non possono invece partecipare coloro che hanno gravi malattie o disturbi psichici che comportano l’uso di psicofarmaci". Secondo Pirovano è un modo per alimentare pregiudizi e condizioni retrograde: "La possibilità di conoscere sé stessi e raggiungere la felicità è dunque preclusa agli omosessuali e a chi usa psicofarmaci?"
Il promotore del seminario: mi dissocio da quella clausola, la cancelleremo
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della provincia di Lecco, Claudio Usuelli che ha assicurato che verranno presi i provvedimenti del caso e che non era a conoscenza del modulo di iscrizione e dei suoi vincoli. Il corso, composto da 12 incontri e organizzato con il patrocinio della regione Lombardia e il contributo dell’Amministrazione provinciale, è stato presentato con una grande campagna di comunicazione attraverso manifesti affissi in tutta la città di Lecco: a promuoverlo e poi spiegarne i contenuti nell’aula magna del Politecnico di Lecco è stato Pier Franco Marcenaro, il 79enne fondatore della Scuola della spiritualità della onlus Centro dell’uomo e presidente del Centro interreligioso mondiale. E nella serata di lunedì in una nota è stato lo stesso Marcenaro a spiegare che il seminario è stato organizzato dai referenti locali che avrebbero evidentemente espresso punti di vista dal quale lui è solitamente distante. "Ho chiesto l'immediata cancellazione di quelle clausole – ha spiegato il 79enne – d’altra parte ho sempre espresso idee di fratellanza universale. Chiediamo scusa a chi abbiamo offeso".