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Lavoro nero nel Mantovano, guardia di finanza sospende l’attività di tre imprese

Minimarket, bar, negozi etnici, di telefonia e alimentari, sono 38 i negozio ispezionati dalla guardia di finanza di Mantova nell’ambito di un’operazione volta al contrasto del lavoro sommerso: 127 i lavoratori controllati di cui 6 sono risultati completamente “in nero”, mentre altri 38 sono risultati “irregolari”.
A cura di Redazione Milano
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Immagine di repertorio
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Maxi operazione della guardia di finanza di Mantova nell'ambito del contrasto al lavoro sommerso: i militari hanno ispezionato nel Basso Mantovano ben 38 aziende tra minimarket, bar, negozi etnici, di telefonia e alimentari, e hanno controllato la situazione di 127 dipendenti. Tra questi sono state trovate sei persone che lavoravano completamente in nero, ovvero assunti senza alcun contratto di lavoro, mentre atri 38 dipendenti risultavano irregolari, ossia, pur essendo stati assunti regolarmente, hanno percepito una parte del loro compenso in nero. È stata infine sospesa l’attività di tre delle imprese ispezionate.

Il lavoro irregolare nelle aziende ispezionate

Le fiamme gialle hanno scoperto che in alcuni casi gli stipendi venivano corrisposti in contanti oppure in gran parte in nero. Emblematico il caso di un bar in cui a cinque persone, tra gennaio e settembre scorsi, non sono state contabilizzate oltre 2.800 ore di lavoro in busta paga, retribuite in maniera totalmente irregolare. Un altro episodio riscontrato riguarda un operaio che percepiva l’indennità di disoccupazione e, nel contempo, svolgeva un impiego in un negozio.

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