La storia di Martin: guarito da un tumore scoperto “grazie” a un incidente stradale
Quando un incidente stradale si rivela provvidenziale e finisce per salvarti la vita. È una storia incredibile quella di Martin, un giovane di 23 anni di Varese a cui nel marzo scorso, nel corso degli accertamenti di rito dopo un incidente in macchina, i medici hanno diagnosticato un tumore. Martin era stato trasportato al pronto soccorso dopo aver perso il controllo della sua auto. Uno schianto che non aveva coinvolto altre persone e da cui era uscito illeso. Una volta in ospedale i medici, tramite una Tac al torace, hanno però scoperto che il 23enne aveva una massa sospetta di 8,5 centimetri nel mediastino. Si trattava di una neoplasia germinale primitiva del mediastino, una forma tumorale rara, che va combattuta con decisione e tempestività. Il personale della Asst di Varese si è messo quindi al lavoro per bloccare la diffusione del tumore.
La chemioterapia e l'intervento
Una volta appresa l'inaspettata notizia, Martin si è sottoposto alle cure. I primi cicli di chemioterapia si sono dimostrati efficaci: il marker tumorale, all'inizio altissimo, è precipitato, Martin ha reagito bene e il tumore alla fine si è ridotto a 7 per 5 per 2 centimetri. Quindi il 23enne è stato sottoposto a un'operazione denominata tecnicamente Exeresi di voluminosa massa mediastinica in videotoracoscopia destra. La squadra di specialisti di chirurgia toracica diretta dal professor Imperatori ha rimosso la massa praticando tre piccoli accessi sul lato destro del torace, uno dei quali serve per inserire la telecamera.
Il tumore è stato debellato
I risultati definitivi dell'esame istologico effettuato in seguito all'intervento chirurgico sono stati positivi: le cure hanno dato i risultati sperati debellando completamente il tumore. Una grande gioia per Martin, che ora può mettere la parola fine su una vicenda che ha sconvolto la sua vita "È stata dura, ma è passata – ha spiegato il23enne – Nella sfortuna, sono stato fortunato: quell'incidente alla fine si è rivelato provvidenziale. Ho combattuto insieme alla mia famiglia e alla mia ragazza e ho avuto una seconda possibilità: ora sono tornato alla vita di prima, ma con una maggiore consapevolezza del suo valore. E anche con degli amici in più: ho incontrato medici e infermieri bravi e simpatici e con molti di loro è nata un'amicizia".