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Lombardia, restrizioni confermate sino al 3 maggio: sì ai libri nei supermercati, librerie chiuse

Ieri, venerdì 10 aprile, come annunciato dal Premier Giuseppe Conte, il Governo ha prorogato le restrizioni a tutti i cittadini per arginare la diffusione del contagio da Coronavirus sino al 3 maggio. Oggi, anche la Lombardia conferma che “le misure restrittive” resteranno in vigore fino al terzo giorno del prossimo mese, come da decreto nazionale, con poche eccezioni. Restano chiuse le librerie: libri in vendita solo nei supermercati.
A cura di Filippo M. Capra
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Ieri, venerdì 10 aprile, come annunciato dal Premier Giuseppe Conte, il Governo ha prorogato le restrizioni a tutti i cittadini per arginare la diffusione del contagio da Coronavirus sino al 3 maggio. Oggi, anche la Lombardia conferma che "le misure restrittive" resteranno in vigore fino al terzo giorno del prossimo mese, come da decreto nazionale, con poche eccezioni.

Confermate le restrizioni, ecco quali sono le eccezioni

In una nota, la Regione Lombardia rende noto che il presidente Attilio Fontana "ha firmato la nuova ordinanza". "Il documento – si legge nella comunicazione – conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali", che continueranno a lavorare in smartworking tranne poche eccezioni, "dei mercati all'aperto e tutte le attività non essenziali". Come da decreto, però, c'è un lieve allentamento delle misure per l'acquisto di "articoli di cartoleria, di fiori e piante" all'interno di attività commerciali che vendono "alimentari o beni di prima necessità". I libri, quindi, torneranno a poter essere venduti, ma solo nei supermercati: le librerie restano invece chiuse. La Lombardia conferma poi che le consegne a domicilio saranno ancora permesse, a patto che vengano osservate le "regole stringenti già in vigore". Infine, la Regione, "in analogia a quanto stabilito dal nuovo Dpcm", si legge, "lascia aperti i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini".

Fontana: Se lo Stato non c'è, garantisce la Lombardia

Intanto, stamattina – sabato 11 aprile, il presidente della Lombardia Fontana ha annunciato che "la Regione, con un accordo con il sistema bancario e i sindacati, garantisce le risorse per l'anticipo della cassa integrazione". Questo perché "i lombardi non possono aspettare se e quando arriveranno i soldi del Governo per imprese e lavoratori". Fontana ha poi garantito che "entro una settimana, fino a un milione di lombardi potranno chiedere l'assegno in banca", lanciando l'ennesima stoccata al Governo: "Se lo Stato non c'è, garantiamo noi. In Lombardia parliamo con i fatti", ha detto il governatore lombardo.

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