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La coppia dell’acido, Alex: “Uscirò presto dal carcere e mi occuperò di mio figlio”

Sia lui che Martina in carcere immaginano il futuro, scrivono gli operatori, fanno “il gioco delle proiezioni, cioè ogni giorno si scrivono raccontandosi cosa hanno immaginato del bambino, ora sono a sciare, ora insieme a casa, ora al mare”.
A cura di Enrico Tata
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"In pochi anni otterrò la scarcerazione e potrò occuparmi di mio figlio". Ne è certo Alexander Boettcher, condannato insieme a Martina Levato a 14 anni di reclusione per aver sfigurato con l’acido Stefano Savi, studente di 25 anni. In uno dei colloqui con gli operatori dei servizi sociali del Comune di Milano dopo che il parto di Martina, Alex dice che “lui e Martina hanno fatto un bel bambino … ma lui l’avrebbe amato anche se non fosse stato carino. Sono io che l’ho voluto”, ha detto rivolto a uno degli operatori. Così nella relazione degli psicologi depositata agli atti processuali il 30 settembre scorso.

Sia lui che Martina in carcere immaginano il futuro, scrivono gli operatori, fanno "il gioco delle proiezioni, cioè ogni giorno si scrivono raccontandosi cosa hanno immaginato del bambino, ora sono a sciare, ora insieme a casa, ora al mare". "Ho sempre pensato di aver un figlio, ho vissuto per 10 anni con una donna ma non mi sentivo pronto ad averne. Ora che mi sentivo pronto, è finito così", spiega ancora Alex a una psicologa. In uno degli incontri si è contrariato perché il neonato dormiva sempre e teneva gli occhi chiusi e ha detto che se lui fosse "un bambino e deve vedere padre e madre per la prima volta e magari mai più, lui vorrebbe almeno averlo visto una volta, avere aperto gli occhi per un attimo".

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