Milano, benefattrice lascia 800mila euro alla Cattolica: serviranno per 300 borse di studio

L'università Cattolica di Milano ha dato fondo alle proprie risorse per pagare 300 borse di studio a studenti che ne avevano il diritto, ma sarebbero rimasti esclusi a causa dei tagli al diritto allo studio. In realtà, come spiega il quotidiano La Repubblica, l'ateneo di largo Gemelli ha sfruttato una cospicua donazione dell'imprenditrice Piera Santambrogio, scomparsa nel 2009. La donna ha lasciato in eredità 800mila euro in gioielli in un fondo da dividere tra Cattolica e Statale, riservato su sue precise indicazioni per creare borse di studio da assegnare a studentesse.
La Cattolica ha erogato in totale 2690 borse di studio
I soldi messi sul piatto dalla Cattolica vanno ad aggiungersi ai finanziamenti regionali (9,2 milioni di euro) e dell'Istituto Toniolo (2,7 milioni). In totale così l'università ha potuto assicurare quest'anno 2690 borse di studio, di cui 1440 nella sede milanese, incluse le 300 che non sarebbero state erogate ai legittimi beneficiari a causa dei progressivi tagli al settore.
"L'intervento fa parte di una serie di iniziative per andare incontro agli studenti – ha spiegato a Repubblica Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore della Cattolica – tuttavia è bene precisare che questo sforzo non potrà andare avanti all'infinito. Se la Regione dovesse continuare a tagliare non è detto che riusciremmo a coprire ancora tutte le borse di studio". È dal 2011, infatti, che la Cattolica è costretta a fare stanziamenti aggiuntivi rispetto ai finanziamenti ricevuti per far fronte all'erogazione delle borse di studio. Non si tratta della sola iniziativa per sostenere economicamente i propri studenti: c'è anche lo Student Work, un progamma che prevede l'offerta di un contratto di lavoro vero e proprio agli universitari. Si tratta di un part-time da circa 600 euro al mese fino a un massimo di 800 euro mensili.