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La caserma Mameli occupata dai “Pirati”: “Una banda di disperati”

La caserma è occupata da tre giorni da una ventina di squatter, definiti dalla questura la “scala più bassa dell’antagonismo”, che erano stati sgomberati i primi di marzo da alcuni capannoni dismessi a Baranzate di Bollate.
A cura di En.Ta.
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“Ora anche l'ex caserma Mameli di viale Suzzani è una proprietà pirata amici, compagni, curiosi, capitani, passanti, accorrete numerosi. Non avete più scuse per non raggiungerci”. Comincia così l'appello pubblico lanciato sul profilo Facebook dai “Pirati”, il gruppo che da tre giorni occupa abusivamente la caserma. Secondo la questura si tratta di una ventina di squatter definiti la “scala più bassa dell'antagonismo” che erano stati sgomberati i primi di marzo da alcuni capannoni dismessi a Baranzate di Bollate. Secondo un vecchio anarchico milanese è “gente che non occupa secondo un progetto politico, ma proprio una banda di disperati, che vivono coi cani e si spostano su alcuni mezzi scassati”.

“La caserma Mameli venga liberata al più presto dall'occupazione dei centri sociali prima che sia troppo tardi. Preoccupano infatti gli appelli lanciati dai cosiddetti Pirati che propongono l'invasione di massa dello storico edificio, il quale rischia di diventare il covo di squatter, antagonisti e sbandati del quartiere”. Così, in una nota congiunta, Riccardo De Corato, Vice-presidente del Consiglio comunale di Milano e Capogruppo di Fdi-An in Regione e Marco Osnato, capogruppo Fdi-An in Consiglio Comunale. Due le soluzioni proposte dai consiglieri. La prima, prevista dall'articolo 633, è la querela nei confronti degli occupanti che hanno “osato sfidare lo Stato”, invadendo una caserma storica, che è stata la sede del Terzo Reggimento dei Bersaglieri. La seconda è quella di procedere alla messa in sicurezza della caserma, al fine di scoraggiare nuovi potenziali occupanti.

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