L’effetto Expo è lontano: a Milano il prezzo degli uffici giù del 20 per cento
Lo chiamano "effetto Expo", ed è quello in cui confidano un po' tutti a Milano. Si tratta delle ripercussioni benefiche che l'esposizione universale che inizierà a maggio del 2015 nel capoluogo lombardo dovrebbe avere sul turismo, l'occupazione, l'economia e anche il mercato immobiliare. A giudicare però da alcuni dati pare che per vedere quest'effetto benefico bisognerà ancora attendere. Almeno per quel che riguarda l'affitto di immobili ad uso ufficio, che per la città considerata la capitale economica d'Italia rappresentano una parte importante del patrimonio immobiliare. Anche a settembre, a Milano, il prezzo degli uffici in affitto ha evidenziato un calo, che è arrivato a toccare il meno 20 per cento rispetto a maggio 2011. Curioso notare però come, nonostante i prezzi in picchiata, Milano detenga ancora la palma della città più cara d'Italia: il prezzo medio per affittare un immobile è di 2229 euro, circa 100 euro in più rispetto a Roma, al secondo posto. Posizioni che si invertono invece, se dal prezzo degli affitti si passa a quello delle vendite: in questo caso Milano segue la capitale con 3376 euro per metro quadro, contro i quasi 4mila euro al mq di Roma (3972 euro, per la precisione). Anche nei prezzi di vendita, comunque, si conferma una flessione che riguarda l'Italia in generale e nello specifico Milano, dove il riferimento temporale a maggio 2011 segna un meno 12,5 per cento, appena più contenuto tra le grandi città della Penisola rispetto a Roma (meno 12,8) e Napoli (meno 14,5) che risulta anche la città, tra le tre, dove è più conveniente acquistare o affittare un ufficio.
I prezzi degli immobili a Milano
Nonostante i dati pubblicati dall'aggregatore di annunci immobiliari "Nuroa" non siano confortanti, per vedere segni di ripresa nel mercato immobiliare milanese non resta che aspettare: anche gli investitori stranieri, secondo una ricerca pubblicata dalla società di consulenza PricewaterhouseCoopers in collaborazione con Urban Land Institute, ritengono che grazie ad Expo Milano, e in particolare gli uffici del capoluogo, potranno diventare particolarmente ambiti da investitori istituzionali o da chi cerca alternative ad altre città europee come Londra, Parigi e le principali città tedesche, divenute sempre più care. Al momento però, la realtà racconta una situazione ben diversa, che risparmia solo poche zone della città: l'area intorno a corso Magenta e la zona di Porta Ticinese, dove i prezzi degli affitti sono saliti del 4,5 per cento. Non così invece i quartieri di Porta Venezia (calo del 25 per cento), Città Studi (meno 21 per cento), centro direzionale (meno 15,5 per cento) e centro storico (meno 19 per cento). Qui, più che altrove, si attende con ansia maggio del prossimo anno.