Intelligenza tecnologica e sostenibilità: Milano si conferma la città più smart d’Italia
È ancora una volta Milano la città più "smart" d’Italia: è quanto emerge dal risultato del rapporto ICity Rank 2019, studio annuale di Fpa, società del gruppo Digital360, che fotografa la situazione delle città italiane per intelligenza tecnologica e sostenibilità. Per il sesto anno consecutivo dunque Milano si conferma la città italiana che più è vicina ai bisogni dei cittadini, e che riesce ad essere allo stesso tempo inclusiva, vivibile, innovativa e capace di creare sviluppo. Secondo Fpa sono sei le dimensioni urbane analizzate che permettono di valutare al meglio le città: solidità economica, mobilità sostenibile, tutela ambientale, qualità sociale, capacità di governo e trasformazione digitale.
Milano prima per solidità economica e mobilità sostenibile
Se si guarda ai risultati del rapporto, Milano spicca per solidità economica e mobilità sostenibile. Nello specifico il capoluogo lombardo è visto come una realtà italiana economicamente solida, capace di affiancare ai tradizionali elevati livelli di produzione di reddito e consistenza imprenditoriale una forte concentrazione di esperienze innovative. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile invece Milano si posiziona al primo posto grazie alla sua vasta rete di trasporto pubblico e alla diffusione degli innovativi servizi di carsharing, mentre soffre per quanto riguarda la presenza di aree pedonali, che rimane limitata a 46,3 mq per 100 abitanti (rispetto ai dati del 2017). Ottimi risultati il capoluogo lombardo li ha raggiunti anche negli ambiti di qualità sociale, dove si è posizionata al secondo posto e di trasformazione digitale, dove invece ha guadagnato una terza posizione. Mentre resta ancora fuori dalle prime dieci per capacità di governo (12° posto) e appare molto in ritardo nella tutela ambientale (54° posto).
I nuovi beni e servizi saranno in ottica digital
"Le tre città più smart sono anche le prime tre nella graduatoria dedicata alla trasformazione digitale, a dimostrazione di come le nuove tecnologie possano dare una spinta importante all’evoluzione intelligente delle città – afferma Andrea Rangone, ceo di Digital360 – la rivoluzione digitale sta già investendo in modo diretto i centri urbani, influenzando la produzione di beni e servizi e le relazioni sociali, creando le condizioni per offrire nuovi servizi individuali e nuove modalità di trasmissione dei servizi urbani collettivi. Soltanto le città che saranno capaci di utilizzare consapevolmente le nuove tecnologie di analisi dei big data che esse stesse producono diventeranno più competitive sia come luoghi di residenza che di produzione".