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Intascavano i soldi dei ticket dei pazienti: denunciati 5 dipendenti del Fatebenefratelli

Cinque dipendenti dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano sono stati denunciati dai carabinieri per truffa e peculato. I cinque, dal gennaio 2014 ad oggi, si sarebbero intascati almeno 20mila euro di prestazioni sanitarie pagate da ignari pazienti, ai quali veniva rilasciata regolare ricevuta. I soldi, però, non arrivavano mai al Sistema sanitario nazionale.
A cura di F.L.
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Si sarebbero appropriati dei soldi del ticket sanitario di ignari pazienti, approfittando di un difetto di comunicazione tra diversi uffici pubblici. Per questo cinque dipendenti dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano – due dei quali già licenziati – sono stati denunciati dai carabinieri con le accuse di truffa e peculato. In totale, i cinque avrebbero intascato dal primo gennaio 2014 fino ad oggi 20mila euro, anche se i Nas, che hanno effettuato le indagini, stanno procedendo a ritroso perché sospettano che qualcuno portasse avanti la truffa addirittura dall'inizio degli anni Novanta.

Ecco il sistema messo a punto dai 5

Il sistema messo a punto dai cinque era piuttosto semplice, e si basava sulla farraginosità della burocrazia ospedaliera. I dipendenti erano tutti addetti allo sportello Cup (che si occupa della prenotazione delle prestazioni ospedaliere). Quando i pazienti si rivolgevano a loro, pagavano il ticket direttamente allo sportello ricevendo dall'addetto una regolare ricevuta. I dipendenti indagati, però, nel sistema informatico all'insaputa dei pazienti precisavano che il pagamento sarebbe avvenuto solo in un secondo momento,all'erogazione della prestazione o al ritiro delle analisi.

La truffa funzionava perché ai pazienti, muniti di ricevuta, il personale che erogava la prestazione non chiedeva alcun nuovo pagamento, non avendo modo di dubitare di nulla. All fine a rimetterci, così, era il Sistema sanitario nazionale: in ultima analisi i pazienti stessi e tutti i cittadini.

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