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Insulti razzisti ai vicini marocchini. La difesa: “Ci avevano dato dei terroni”

Condannato un marsalese in provincia di Bergamo e la moglie. “Brutti marocchini, tornatevene al vostro Paese” sarebbero stati gli epiteti rivolti ai vicini. La giustificazione: “Ci siamo difesi, ci avevano dato dei terroni“.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono stati condannati per aver rivolto insulti razzisti ai vicini di casa marocchini. Protagonisti da una parte marito e moglie bergamaschi, e dall’altra marito e moglie marocchini che si sono sentiti offesi e hanno querelato la coppia di vicini di appartamento a Nembro, in provincia di Bergamo. Ciò che ha colpito maggiormente i giudici, come spiegano nella sentenza, è la difesa  del marito: “Ci siamo difesi, ci avevano dato dei terroni“. Se infatti la donna è di Alzano Lombardo, l’uomo è originario di Marsala. Ecco quanto scrive L’Eco Di Bergamo: “Una difesa, quella degli imputati, che non ha retto agli occhi dei giudici, per due ragioni curiose. La prima è che, pur essendo nato a Marsala, l’accusato nel corso dell’interrogatorio ha sfoggiato accento bergamasco ‘Doc’, con ampia distribuzione di ‘pòta’ a sorreggere l’impalcatura del discorso. La seconda: è pur vero, come scrivono i giudici nella sentenza di condanna, che «si è sempre meridionali di qualcuno’, ma fino a un certo punto. ‘Accreditare la tesi difensiva – dicono infatti i giudici – sarebbe come operare un vero e proprio ribaltamento socio-geografico’”.

I fatti risalgono a due anni fa. Siamo a Nembro:

È il 22 aprile 2012 quando, mentre la donna marocchina si trova per le scale della palazzina, i coniugi bergamaschi – secondo l’accusa – l’avrebbero apostrofata nel seguente modo: «Marocchina di m…, sporcacciona, vattene al tuo Paese».

L’8 settembre il quarantenne di Marsala (ma immigrato al nord da diversi anni) se la prende con il capofamiglia nordafricano. Mentre quest’ultimo sta rincasando, gli riserva un singolare benvenuto: «Bastardi, brutti marocchini, andate via, tornatevene al vostro Paese». Con l’aggiunta di vocalizzi descritti in sentenza come «versi che notoriamente si fanno al bestiame», seguiti dall’epiteto «bestia» e dalla minaccia «ti ammazzo». La famiglia marocchina non vuole sopportare oltre e presenta querela”.

La coppia ora dovrà pagare una multa:

“marito e moglie condannati a una multa di 1.200 euro (lui) e 1.000 (lei), più un risarcimento di 2.000 alla famiglia marocchina, che nel frattempo era stata indotta a cambiare casa «proprio a causa dell’intolleranza dei vicini»”.

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