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“Inno della Lombardia”, presentazione con polemiche: è uguale a un brano del 1991 (VIDEO)

Dopo la presentazione dell’Inno della Lombardia sono esplose le polemiche: prima una frase infelice del presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo sulle donne, poi le similitudini fin troppo evidenti tra l’inno e un brano del 1991 dedicato a Chico Mendes.
A cura di Federica Gullace
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È stato presentato lunedì mattina nell’aula del Consiglio regionale “L'inno della Lombardia” così come il governatore Roberto Maroni aveva annunciato lo scorso martedì. Al termine dell’esecuzione del brano, realizzato da Mogol e Mario Lavezzi, con la partecipazione anche di Mango, recentemente scomparso, al Pirellone sono però esplose le polemiche. Nel mirino, all'inizio, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo. Dopo la presentazione dell’inno, infatti, Cattaneo ha così dichiarato: “Spero che tutti i lombardi possano cantarlo, anche le massaie mentre cucinano e lavano i panni”. Delle parole che hanno lasciato con l’amaro in bocca molti tra i presenti in aula, tra cui alcuni consiglieri di opposizione del Movimento cinque stelle, che hanno risposto alle dichiarazioni con fischi ed urla di disappunto. Tra tutti Andrea Fiasconaro, consigliere M5S, che ha accusato Cattaneo per la sua “concezione ottocentesca della donna”.

Immediata è stata la replica del presidente, che ha precisato così le sue intenzioni: “Non avrei mai inteso offendere e mancare di riguardo a nessuno”, chiedendo che le sue parole non vengano d'ora in poi strumentalizzate. Anche Massimiliano Romeo, consigliere della Lega Nord, è voluto intervenire in difesa di Cattaneo, sostenendo che le sue parole non fossero in alcun modo offensive, e mostrandogli solidarietà da parte di tutto il gruppo politico.

L'inno uguale a un brano del 1991

Neanche il tempo di accantonare le polemiche con al centro Cattaneo, che subito è esploso un altro "caso". Come ha scritto Repubblica, sembra infatti che il pezzo che in Regione Lombardia già canticchiano in molti, sia in realtà un riadattamento di "Per la gloria", una vecchia canzone del 1991 scritta dallo stesso Mario Lavezzi e cantata da lui stesso insieme a Riccardo Cocciante, Gianni Bella, Mango e Raf. Il brano del '91 era stato dedicato a Chico Mendes, sindacalista brasiliano che ha lottato contro il disboscamento della foresta amazzonica. Dall'ascolto dei due brani la similitudine sembra lampante, anche a un profano. Del resto, Cattaneo ha spesso ricordato che Mogol e Lavezzi hanno lavorato gratis.

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