Infiltrazioni mafiose nei supermercati Lidl, revocati i commissariamenti: “Hanno saputo reagire”
Per i vertici italiani dei supermercati Lidl il commissariamento non è più necessario. Secondo i giudici sei mesi sono stati sufficienti all'azienda per dotarsi di "anticorpi" in grado di scongiurare nuove infiltrazioni mafiose tra i fornitori. Il 15 maggio scorso un'indagine della Dda di Milano aveva infatti portato all'arresto di 14 persone per presunte infiltrazioni mafiose negli appalti della catena di supermercati tedeschi. Il gruppo, spiegano i magistrati, "ha saputo reagire nel modo corretto, cogliendo nella misura un'occasione di miglioramento ed adottando iniziative importanti nella prospettiva di prevenire il ripetersi di fenomeni di intrusioni malavitose". Le iniziative assunte da Lidl, "volte proprio ad assicurare che la società operi secondo criteri di legalità, trasparenza, rispetto della concorrenza ed adeguata conoscenza dei propri fornitori", dimostrano la "sensibilità degli organi al vertice dell'azienda ai temi della legalità".
L'inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia aveva portato al commissariamento di tutte e quattro le direzioni generali della Lidl, due in Piemonte, una in Lombardia e una in Sicilia. Il commissariamento sarebbe comunque arrivato a scadenza il 15 novembre prossimo.
Lidl: ‘Soddisfatti del risultato raggiunto'
"Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, frutto di una proficua collaborazione con l'Autorità Giudiziaria. Con un provvedimento così importante come quello della revoca anticipata il Tribunale ha confermato come Lidl abbia, da sempre, operato nella legalità disponendo di sistemi di controllo dei rischi di alto livello, oggi ulteriormente migliorati, in conformità a quanto si richiede ad una società leader del settore. Inoltre per la sua innovatività, il provvedimento potrebbe costituire anche un parametro di riferimento per future analoghe procedure", è il commento di Alessandra Garzya dello Studio DLA Piper che ha assistito Lidl.