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Indagato Loris Grancini, il capo dei Viking della Juventus: minacce per avere biglietti

Stando a quanto ricostruito dai pm l’ultras, insieme ad altri due tifosi bianconeri, avrebbe minacciato un imprenditore per costringerlo a procuragli biglietti gratis per le partite della Juventus.
A cura di Enrico Tata
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Loris Grancini, il capo dei Viking della Juventus, è accusato di tentata estorsione. Stando a quanto ricostruito dal pm di Milano Enrico Pavone l'ultras, insieme ad altri due tifosi bianconeri, avrebbe minacciato un imprenditore per costringerlo a procuragli biglietti gratis per le partite della Juventus. Tra i match finiti nel mirino degli inquirenti c'è anche una partita con la Roma dell'ultimo campionato e una di Champions League con il Real Madrid risalente al 2015.

"Bello alto qui, sai come brucia facilmente?", sarebbe stata una delle minacce rivolte al titolare di un'azienda che organizza eventi sportivi. E lo scorso maggio i tre ultras avrebbero intimidito lo stesso imprenditore facendo prima riferimento "ai calabresi di Corsico" che desideravano avere alcuni biglietti per la partita Juventus Crotone e poi mimando il gesto del caricamento di una pistola.

Ad annunciare la nuova inchiesta che lo riguarda è stato lo stesso Grancini, che su Facebook ha scritto: "Con Juventus-Barcellona, poi semifinale, poi finale di Champions… e quando faccio l'estorsione? A Juventus-Crotone. Ma fatemi il favore. Ok, vi serviva un rafforzamento per la sorveglianza. E poi mando i dati per i biglietti e penso che di Corsico ci sia solo la loro fantasia. Mia moglie, una nostra amica, le mie figlie, 2 ristoratori, e il padre di un mio amico. Devo fare l estorsione ( a 160 euro l'uno tribuna est ) con i biglietti intestati a me praticamente". Grancini è già sottoposto a Daspo, il divieto di entrare allo stadio, per otto anni per aver ripetutamente offeso su Facebook le forze dell'ordine.

L'intervista di Grancini a Fanpage.it

In un'intercettazione telefonica Andrea Agnelli, presidente della Juventus, avrebbe parlato di Grancini dicendo: "Quello uccide la gente". Il capo ultras ha risposto ai microfoni di Fanpage.it: "Non mi risulta di avere avuto mai né un processo per omicidio, né di avere ammazzato qualcuno e né di aver fatto ammazzare qualcuno. Grancini viene indicato come persona molto vicina a una cosca di ‘ndrangheta. E lui: "E' vero, sono molto vicino alla cosca dei Rappocciolo, è la mamma di mia moglie". In merito all'inchiesta sulla vendita dei biglietti da parte delle società di calcio agli ultras ha risposto: "Noi i biglietti alla Juventus li abbiamo sempre pagati al ritiro fino all'ultimo centesimo". Ha comunque confermato di aver incontrato Andrea Agnelli.

Secondo l'inchiesta della procura di Torino ci sarebbe un possibile coinvolgimento dell'ndrangheta nel giro dei biglietti per le partite della Juventus finiti nelle mani dei bagarini.  L'indagine è partita nella scorsa estate e finita sui giornali anche per il suicidio di un ultrà juventino indagato.

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