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Incidente mortale Milano, convalidato l’arresto per guidatore ubriaco: “Distratto dal telefono”

Il gip ha convalidato l’arresto per il 34enne peruviano alla guida del van che ha travolto e ucciso Luca Andrea Latella a bordo della sua Mini a Milano. “L’ho ucciso, sono una merda! Mia mamma appena lo viene a sapere morirà”, avrebbe detto l’uomo ammettendo di essere stato distratto dal telefono.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il gip di Milano Sofia Fioretta ha convalidato l’arresto e disposto il carcere per omicidio stradale, così come richiesto dal pm, per Alexander Mendoza, il 34enne peruviano che ha investito con il suo van la Mini di Luca Andrea Latella, il ragazzo di 31 anni morto nell’incidente avvenuto lo scorso 11 agosto a Milano, al semaforo di via Virgilio Ferrari.

L’uomo, che secondo il gip era ubriaco (1,01 il suo tasso rilevato), ha ammesso di essersi distratto a causa della vibrazione del telefono: “Ho sentito il telefono vibrare, l’ho guardato per un secondo e mi sono schiantato contro l’auto che era ferma al semaforo. Solo dopo aver urtato la macchina ho sterzato e mi sono schiantato contro il palo che c’era all’incrocio. Mi sono distratto per la vibrazione del telefono”.

Il 34enne è stato ritrovato “in palese stato di shock” e si è detto “veramente affranto per l’accaduto” durante il suo interrogatorio avvenuto tre giorni fa e condotto dallo stesso gip Sofia Fioretta. Secondo quanto riportato, l’uomo avrebbe urlato: “L’ho ucciso, sono una merda! Mia mamma appena lo viene a sapere morirà”.

Secondo le ricostruzioni emerse dalle indagini, l’uomo guidava il suo van ubriaco e “ad altissima velocità”. Mendoza, in Italia da 13-14 anni, si occupava di compravendita di auto. Nello schianto avvenuto l’11 agosto ha perso la vita Luca Andrea Latella, fermo al semaforo in attesa che diventasse verde quando la sua Mini d’epoca è stata travolta dal van. L’auto dell’investitore si sarebbe poi schiantata contro un semaforo che è stato così divelto.

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