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Milano, in stazione Centrale la biglietteria “modificata” per clonare carte di credito e bancomat

Due uomini sono stati arrestati dalla Polfer nella stazione di Milano: avevano installato su una macchinetta automatica uno skimmer e una telecamera, per carpire i dati e il codice pin delle carte di credito e dei bancomat usati dagli utenti che acquistavano biglietti. I due avevano addosso i supporti vergini per la clonazione delle schede.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Un apparecchio per leggere i dati contenuti nella banda magnetica, una microtelecamera per spiare le vittime mentre digitavano il pin. I dati venivano estrapolati, confrontati, ed ecco che il truffatore aveva in mano tutto il necessario per produrre una carta di credito o un bancomat contraffatti e, ovviamente, per usarli svuotando il conto corrente del malcapitato. Il sistema è stato scoperto dalla Polfer nella stazione centrale di Milano, in questi giorni, come quelle di tutte le grandi città, affollata di turisti e viaggiatori. Le vittime del raggiro erano proprio gli utenti che usavano le biglietterie automatiche pagando con la carta.

Gli agenti, ispezionando la stazione, si erano accorti che su una delle macchinette automatica era stato fissato un congegno sulla fessura dove si inseriscono le carte. Era uno skimmer, un dispositivo che è in grado di leggere e decifrare i dati contenuti nelle bande magnetiche. In questo modo, quando l'utente inseriva la carta, lo skimmer estrapolava e immagazzinava i dati che sarebbero poi serviti per creare una scheda clonata. Mancava il pin, ma per questo c'era una telecamera nascosta: puntata sulla tastiera, riprendeva il codice quando l'utente lo inseriva. I poliziotti si sono appostati nelle vicinanze e hanno atteso che qualcuno tornasse per prelevare i dispositivi.

Così, dopo circa un'ora, quando si sono avvicinati due uomini e hanno cominciato ad armeggiare sulla macchinetta, gli agenti sono saltati fuori e li hanno bloccati. Si tratta di due romeni, sono stati arrestati. Addosso avevano due schede con banda magnetica, presumibilmente i supporti necessari per clonare le carte, e una transazione bancomat di 6mila sterline, con tutta probabilità il frutto di una precedente truffa.

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