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In parlamento il caso della mamma licenziata da Ikea. Poletti: “Aziende devono essere sensibili”

La storia di Marica Ricutti, la dipendente Ikea di 39 anni licenziata dall’Ikea di Corsico per non riuscire a stare dietro agli orari di lavoro vista la sua condizione di madre sola con un figlio disabile, è arrivata in parlamento. A rispondere al question time alla Camera il ministro Poletti.
A cura di Valerio Renzi
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Il presidio davanti all'Ikea di Corsico (foto Fiom Cgil Milano via Facebook)
Il presidio davanti all'Ikea di Corsico (foto Fiom Cgil Milano via Facebook)

Il caso della mamma licenziata dall'Ikea di Corsico perché non riusciva a rispettare i turni imposti dall'azienda, finisce in parlamento durante il question time alla Camera. A rispondere a Francesco Laforgia, capogruppo di Mdp, lo stesso ministro del Lavoro Giuliano Poletti. "È mia opinione che le imprese – ha dichiarato Poletti in aula – quando sono chiamate ad assumere decisioni su situazioni personali connotate da specifiche e delicate condizioni, oltre al doveroso rispetto di norme e contratti, devono essere mosse anche dal rispetto dei generali doveri di sensibilità e responsabilità sociali". "Alla lavoratrice sono vicino per la difficile situazione", ha aggiunto il ministro, spiegando anche di aver disposto l'invio degli ispettori.

La storia di Marica, licenziata da Ikea

Marica Ricutti, 39 anni, è la madre di due bambini, di cui uno disabile, e separata. Il suo licenziamento, avvenuto dopo l'impossibilità per la donna di rispettare gli orari di lavoro dopo lo spostamento di reparto, ha destato scalpore e indignazione.

"Sono 17 anni che lavoro per Ikea, ho dato la mia vita per quest'azienda. Ho avuto dei problemi ma non ho chiesto privilegi, voglio solo continuare a lavorare dignitosamente, come ho sempre fatto. Voglio che queste cose non accadano più. Siamo lavoratori, vogliamo e dobbiamo lavorare, ma abbiamo una vita e va tenuta in considerazione". Così la donna fuori lo store di Corsico durante la manifestazione in solidarietà organizzata da sindacati e colleghi di lavoro.

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