In Lombardia si comprano meno smartphone, ma cresce la spesa per gli altri beni durevoli
Crescono i consumi per i beni durevoli in Regione Lombardia, anche se non mancano le sorprese: come il fatto che si comprino meno smartphone. Il rapporto presentato nella mattinata di venerdì 14 febbraio a Milano dall’Osservatorio dei consumi Findomestic e relativo al 2019 descrive un andamento positivo rispetto alla spesa dei beni durevoli da parte delle famiglie e dei privati. Una crescita del 4 per cento rispetto all'anno precedente che rappresenta un dato incoraggiante specialmente se comparato alla media nazionale: solo il Veneto è cresciuto più della Lombardia. Sul suolo lombardo sono stati spesi in beni durevoli 14 miliardi e 250 milioni, circa un quinto del totale nazionale. In media ogni famiglia ha speso 3.171 euro. Cresce la spesa dei privati per auto usate (più 1,6 per cento) e moto (più 7 per cento), mentre calano i consumi di beni tecnologici, con la telefonia che segna un meno 7,9 per cento.
Il focus su Milano
Il report realizzato in collaborazione con Prometeia ha scandagliato provincia per provincia i livelli di spesa in beni durevoli, evidenziando le differenze che intercorrono tra i diversi capoluoghi di provincia. A livello nazionale Milano rappresenta la seconda provincia più dinamica per consumi di beni durevoli, con un aumento del 5,8 per cento rispetto al 2018 (4 miliardi e 936 milioni di euro la spesa). Vengono poi evidenziati i dati di spesa del 2019: 1 miliardo e 396 milioni di euro per l'acquisto di auto nuove, 1 miliardo e 444 milioni per le auto usate e 122 milioni per i motoveicoli. Crollano invece, anche a Milano, gli acquisti sugli elettrodomestici di consumo e sulla telefonia: nel capoluogo lombardo la contrazione in quest'ultimo settore è stata del 5,8 per cento, più contenuta di quella in scala regionale.
La situazione a livello provinciale
Claudio Bardazzi, responsabile dell'osservatorio Findomestic, ha descritto la situazione delle 11 province lombarde rispetto al consumo di beni durevoli. "Lo scenario provinciale – ha spiegato Bardazzi – presenta un andamento diversificato: solo a Milano (5,8 per cento) e Monza-Brianza (5,2 per cento) la dinamica della spesa per i durevoli è migliore della media regionale. Pavia (3,8 per cento), Cremona (3,5 per cento), Varese (3,4 per cento), Mantova (2,9 per cento), Como e Lodi (2,7 per cento entrambe), Bergamo (2,2 per cento) sono cresciute più della media nazionale. Brescia è in linea (2,1 per cento), Sondrio (1,7 per cento) e Lecco (1,5 per cento) sono le uniche due province lombarde che si collocano al di sotto".
Monza prima provincia italiana per spesa media
Per quanto riguarda la spesa media per famiglia, al primo posto si colloca a livello nazionale la provincia di Monza-Brianza con 3.501 euro per nucleo famigliare. Segue, 11esima in classifica nazionale, Varese (3.277 euro), quindi Cremona (3.216), Mantova (3.207), Pavia (3.193), Milano (3.188) e Como (3.176). Al di sotto della media regionale (3.171 euro) ci sono Lecco (3.087), Lodi (3.055), Brescia (3.021), Bergamo (2.993) e, infine, Sondrio che, con 2.886 euro, occupa il 47esimo posto a livello nazionale.