In Lombardia 87.417 contagi da Coronavirus e 15.896 morti: oggi 159 nuovi casi e 22 decessi
Comunicato il bollettino dell'emergenza Coronavirus in Lombardia di oggi, martedì 26 maggio. Nella regione più colpita dall'epidemia salgono a 87.417 i casi confermati di contagio, con aumento di 159 rispetto a ieri, a fronte di 9.176 nuovi tamponi processati. La percentuale di positivi è del 1,7 per cento. Gli attualmente positivi sono 24.477 (meno 738).
Il bollettino di oggi, martedì 26 maggio
Continua il calo dei pazienti ricoverati in ospedale, che sono ora 3.622, contro i 3.721 di ieri (meno 99). Anche i letti occupati in terapia intensiva continuano a diminuire e sono 183 (meno 13). I guariti salgono di 875 in un giorno, arrivando a 47.044. Aumenta ancora anche il numero dei decessi, con 22 nuovi morti registrati in 24 ore, portando il totale a 15.896. Il numero dei tamponi effettuati in Lombardia è arrivato a 685.058.
I contagi nelle province lombarde
La provincia più colpita della Lombardia resta quella di Milano, dove sono arrivati a 22.764 i casi accertati (+38), di cui 9.638 in città (+14). In provincia di Bergamo i contagi sono 12.977 (+23), mentre a Brescia sono 14.489 (+10). A Cremona i casi sono arrivati a 6.400 (+4), a Pavia 5.229 (+23), a Mantova 3.327 (+7), a Varese 3.520 (+9), a Como 3.785 (+25), a Lodi 3.412 (+6), a Sondrio 1.429 (+3). Nessun nuovo caso registrato nella provincia di Monza Brianza (il totale resta 5.460) e a Lecco (2.724).
Sala sulla movida milanese: Non siamo né sceriffi, né rimaniamo impassibili
Il sindaco di Milano Beppe Sala è tornato a parlare degli assembramenti fuori dai locali durante le ore serali e notturne, ai quali insieme al prefetto ha cercato di "trovare correttivi". Nel suo quotidiano appuntamento social, il primo cittadino milanese ha detto che col prefetto si è deciso di "lavorare sui ruoli delle forze dell'ordine assegnando loro specifici segmenti della città per controllare al meglio" e di porre il divieto di asporto di alcolici e super alcolici a partire dalle 19. Sala ha quindi commentato tali misure dicendo che "non vogliamo fare né gli sceriffi o i giustizieri della notte, né rimanere impassibili".