In Lombardia 85.775 contagi da Coronavirus e 15.662 morti: a Milano città solo 8 nuovi casi
Ecco il bollettino dell'emergenza Coronavirus in Lombardia aggiornato a oggi, mercoledì 20 maggio. Sono 85.775 i casi confermati di contagio, in aumento di 294 unità rispetto a ieri quando erano 85.481. Diminuisce il numero dei pazienti ricoverati in ospedale, arrivato a 4.281, contro i 4.426 di ieri. Si riducono anche i letti occupati in terapia intensiva, ora 231 (meno 13). I guariti salgono di 849 in un giorno, arrivando a 43.442. Nelle ultime 24 ore sono decedute 65 persone, portando a 15.662 il conto dei decessi totali da inizio epidemia. Il numero dei tamponi effettuati in Lombardia è arrivato a 607.863, con un incremento di 11.508 tamponi rispetto a ieri.
I contagi nelle province della Lombardia
La provincia più colpita della Lombardia è sempre quella di Milano, dove sono arrivati a 22.372 i casi accertati (+48), di cui 9.452 in città (+8). In provincia di Brescia i contagi sono 14.249 (+50), mentre a Bergamo sono 12.633 (+26). A Cremona i casi sono arrivati a 6.350 (+15), nella provincia di Monza Brianza 5.388 (+50), a Pavia 5.082 (+35), a Mantova 3.300 (+6), a Varese 3.413 (+12), a Como 3.660 (+14), a Lodi 3.380 (+11), a Lecco 2.691 (+39) e a Sondrio 1.383 (+5).
Fontana: bene riaperture ma vedo troppi apericena e bar affollati
Sui dati e sulle riaperture degli ultimi giorni è intervenuto questa mattina anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana che ha spiegato: "Sicuramente è andata meglio di come immaginassi: c'è stato grande rispetto da parte dei cittadini delle regole che abbiamo consigliato e imposto, rispetto a mascherine e distanziamento, quindi – ha detto soddisfatto – direi bene". Restano comunque delle criticità riguardo in particolare i "troppi apericena" e i "troppi bar sommersi di persone: questo non va assolutamente bene", ha sottolineato a Storie Italiane su Rai 1. Il governatore lombardo senza mezzi termini ha detto che in caso di continuità di questi comportamenti sarà necessario "chiudere quelle attività".