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Imbrattata la sede della Lega a Bergamo, scritte contro Salvini. Lui: “Non ci intimidiranno”

Duro anche il commento di Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: “Si tratta di una escalation di minacce e attentati che preoccupa e richiama il buio di tempi che pensavamo lontani, come gli anni di piombo. Attendiamo l’intervento autorevole dei dirigenti dei partiti della sinistra, qualcuno fermi questa spirale di odio e violenza prima che ci scappi il morto”.
A cura di Enrico Tata
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Le scritte apparse all'ingresso della sede della Lega di Bergamo
Le scritte apparse all'ingresso della sede della Lega di Bergamo

"Salvini uomo senza cuore", "Salvini suino", "Rispetto per Genova": queste alcune scritte, in rosso, apparse sull'ingresso della sede provinciale della Lega a Bergamo. Del caso si sta occupando la questura. Si tratta del secondo episodio del genere a Bergamo dall'inizio dell'anno e arriva pochi giorni dopo l'esplosione di un ordigno davanti alla sede di Villorba, provincia di Treviso. Per il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, si tratta di "una escalation di minacce e attentati che preoccupa e richiama il buio di tempi che pensavamo lontani, come gli anni di piombo. Attendiamo l'intervento autorevole dei dirigenti dei partiti della sinistra, qualcuno fermi questa spirale di odio e violenza prima che ci scappi il morto. La politica e la democrazia si basano sulla dialettica e sulla libera espressione delle proprie idee, non sulla violenza e sulla minaccia".

Su Twitter ha commentato anche il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che ha scritto: "Prima le bombe nella sede di Treviso, ora queste scritte vigliacche sulla sede della Lega di Bergamo. Provano ad intimidirci ma non ci riusciranno. Noi andiamo avanti, più forti che mai". Duro commento anche da parte del segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi, che denuncia "il clima di pesante intimidazione intorno al nostro movimento soprattutto in Lombardia: nell'ultimo biennio sono state aggredite e danneggiate numerose nostre sezioni in tutto il territorio regionale, passando da scritte con minacce di morte ai proiettili inviati un mese fa alla sezione di Varese, alle aggressioni delle sedi in Brianza fino a quelle fisiche, ripetute, nei confronti dei nostri militanti a Milano, alcuni finiti in ospedale, il tutto nel più totale silenzio del Pd e dalla sinistra".

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