Il virologo Pregliasco: “Bergamo e Lombardia ultime a ripartire: l’epidemia può divampare ancora”
L'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia mostra segnali incoraggianti e si inizia a discutere di una possibile, graduale, ripartenza nelle prossime settimane. Ma questo non accadrà dappertutto e non sarà fatto allo stesso modo nei diversi territori della Penisola. Le aree più colpite, a partire dalla Lombardia e in particolare dalla provincia di Bergamo, dovranno aspettare più a lungo prima di poter tornare alla normalità.
Pregliasco: Bergamo e la Lombardia saranno ultime a ripartire
Lo ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. La riapertura non potrà avvenire da un giorno all'altro e non sarà effettuata a virus scomparso, ma "con una quota tollerabile di casi", cioè quando si avrà la convinzione di poter controllare e tracciare i focolai rimasti. "Bisognerebbe classificare le Regioni in base al rischio. La Lombardia non dovrà essere la prima, anzi dovrebbe essere previsto un allungamento dei tempi. In zone come la Sardegna è logico che si possa velocizzare. Qui no. E se la Lombardia sarà l’ultima, Bergamo potrebbe essere l’ultima in Lombardia", ha chiarito lo scienziato all'Eco di Bergamo.
La ripresa della vita sociale dovrà attendere
Per i prossimi mesi la prospettiva non è rosea: "La nostra e la vostra estate non sarà il massimo perché sarà necessario, in quella che verrà chiamata fase 2 o 3, avere un tracciamento dei focolai. L’epidemia è come un incendio. Le brace può rimanere nel sottobosco e quando si riapre c’è il rischio che l’incendio riparta". In un'intervista a Fanpage.it, il virologo ha chiarito che la vita sociale sarà l'ultima a ripartire. "Si deve immaginare che le discoteche rimarranno chiuse, le partite di calcio saranno senza pubblico, nei bar e ristoranti i tavoli dovranno essere distanziati almeno due metri tra loro per poter far passare i camerieri con adeguati dispositivi di protezione e gli stessi tavoli non dovranno essere affollati".