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Il sogno di Dario Samb, ragazzo affetto da una malattia rara: “Se vuoi qualcosa vai e inseguila”

Dario Samb è un ragazzo italiano di 25 anni che vive a Calvignasco, in provincia di Milano. È affetto da una grave malattia rara, la sindrome di Morquio tipo IV, che non gli ha però impedito di realizzare i suoi sogni: viaggiare negli Stati Uniti e soprattutto trasformare i suoi testi in musica, grazie all’aiuto di un’amica. Ecco la sua storia.
A cura di Davide Arcuri
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“Se vuoi raggiungere qualcosa fallo e non permettere agli altri di dirti che non puoi farlo, perché sei tu che decidi, quindi se vuoi qualcosa vai e inseguila”. Dario Samb è un ragazzo italiano, di origini senegalesi, di 25 anni. Abita a Calvignasco, in provincia di Milano, e dalla nascita è affetto da una grave malattia rara nota come sindrome di Morquio tipo IV. Questa malattia genetica, che colpisce circa una persona ogni 250mila, provoca un ritardo sostanziale nello sviluppo psicofisico. Nonostante il corpo di Dario non sia stato in grado di svilupparsi appieno, il suo cervello, e quindi le sue capacità intellettive, non hanno subìto danni.

Il sogno e l'ispirazione

Nonostante le difficoltà di lottare contro questa patologia tanto aggressiva, Dario non ha mai mollato: "Voglio potermi mostrare al mondo, far vedere che cosa posso fare". Nel 2017 Dario ha realizzato il suo sogno: visitare gli Stati Uniti d’America. Prima New York, poi Los Angeles, e da quel momento qualcosa è cambiato. "Quando sono tornato in Italia ho cominciato a scrivere brevi testi": la realizzazione di quel viaggio che Dario aspettava da tanto tempo è diventata per lui una fonte d’ispirazione. "L’Asl locale mi ha mandato un educatore, Stefano, gli ho fatto leggere questi miei pezzi – racconta Dario – e abbiamo deciso di dargli una forma musicale”. Stefano Dolfini, oltre che lavorare come educatore per la cooperativa Vivicare, è un insegnante di religione presso l’Istituto professionale Bonaventura Cavalieri di Milano. Dopo aver letto i testi di Dario, a Stefano viene in mente di coinvolgere una sua studentessa, Maria Arienzo, una ragazza di 19 anni che per oltre cinque anni ha studiato canto in una scuola di musica.

La nascita di un'amicizia

"Quando ho conosciuto Dario il suo sogno era quello di trasformare questi testi in una canzone – racconta Maria -. Quindi ci siamo messi lì, abbiamo lavorato e abbiamo reso questo possibile, affinché lui potesse esprimere con la musica quello che aveva dentro: le sue emozioni, i suoi pensieri, e farli conoscere agli altri". Nasce così un’amicizia, prima ancora che una collaborazione. "Era solamente un’idea, un progetto – ricorda Maria -. Dario mi ha portato dei testi, insieme abbiamo scelto quello più importante per lui". Maria si attiva per trovare la giusta base musicale e uno studio di registrazione adatto alle esigenze di Dario. "È stata lunga come cosa, nel senso che dovevamo cercare di far sentire Dario a suo agio – ci spiega Maria -. Abbiamo registrato frase per frase, in modo tale che Dario riuscisse ad esprimere il concetto al meglio".

Il primo singolo

Nel dicembre 2018 Dario e Maria riescono a pubblicare la loro prima canzone: “Il mio momento”. Le strofe sono cantate da Dario, mentre il ritornello in inglese è cantato da Maria. Dario ci tiene molto a chiarire l’obiettivo di questa canzone: "Il mio messaggio è che nonostante tutte le tue difficoltà, nonostante la tua patologia, se tu vuoi raggiungere qualcosa fallo e non permettere agli altri di dirti che non puoi farlo, perché sei tu che decidi, quindi se vuoi qualcosa vai e inseguila". Dario è riuscito a trasformare le sue difficoltà nella sua forza e vuole trasmetterlo al mondo. Anche Maria però ha un messaggio molto importante da lanciare, rivolto soprattutto ai ragazzi della sua età: “Siate più solidali, più umili. È importante aiutare gli altri, non bisogna vergognarsi, non bisogna avere paura di essere giudicati da persone che non capiscono il vero senso della solidarietà”.

Progetti futuri

Dario Samb ha già deciso di non volersi fermare a questa canzone: "Io continuo ancora a scrivere testi su diversi argomenti, su come è visto il mondo e su come si potrebbe migliorare. Cerco sempre di continuare, poi vediamo fin dove arrivo. Certo non mi pongo limiti o ostacoli, però voglio continuare perché sento che finalmente ho trovato qualcosa da fare, qualcosa che mi rende vivo e mi da una motivazione in più per continuare. E poi – conclude Dario con il sorriso sul volto – non me la cavo così male, quindi ho anche un motivo in più per andare avanti".

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