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Il sindaco anti gender colpisce ancora: “È finita la pacchia! Tornano all’anagrafe mamma e papà!”

Amilcare Ziglioli, sindaco di Prevalle (Brescia) è tornato a far parlare di sé per quella che sembra essere una vera e propria ossessione, l’ostilità alla così detta ‘ideologia gender’. Il primo cittadino leghista ha nuovamente usato il cartellone luminoso del comune per comunicare un messaggio controverso: “È finita la pacchia! Tornano all’anagrafe mamma e papà!”.
A cura di Valerio Renzi
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"È finita la pacchia! Tornano all'anagrafe mamma e papà!". Questo il messaggio anti gender proposto sul tabellone luminoso usato per le comunicazioni dal comune di Prevalle, in provincia di Brescia. È la nuova provocazione del sindaco leghista del piccolo comune Amilcare Ziglioli, che sta sollevando in queste ore un polverone per la scelta di osannare le disposizioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini riguardo alle carte d'identità e alla dicitura ‘genitore 1' e ‘genitore 2'. Già nel 2015 il sindaco Ziglioli, che sembra avere una vera e propria ossessione per "l'ideologia gender" aveva usato il cartellone luminoso per esprimere la sua contrarietà, e più recentemente ha aperto uno "sportello antigender".

Arriva la risposta dell'Arcigay di Brescia che attacca il sindaco di Prevalle con un post su Facebook. Dichiara Luca Trentini, "Ziglioli evidentemente non ha niente di meglio da fare che dedicarsi alla caccia alle streghe. Per questo ha creato il mostro battezzato ‘gender', alimentando un'ossessione tutta sua che con ogni probabilità è motivata da una radicata omofobia. La cosa più grave è che utilizza uno strumento di informazione ufficiale del Comune, ovvero quello che dovrebbe essere un servizio al cittadino, per la sua propaganda. Non si preoccupa del fatto che così sbeffeggia una parte dei suoi cittadini, dato che certamente a Prevalle ci saranno anche abitanti lgbt, irridendone l'identità e che questi cittadini pagano le tasse esattamente come gli altri, finanziando quindi anche quel tabellone".

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