Il “Rito della Nivola” nel Duomo di Milano, una tradizione lunga cinquecento anni
Il Duomo di Milano, terza chiesa più grande al mondo per superficie dopo la Basilica di San Pietro e la Cattedrale di Siviglia, custodisce uno dei chiodi con cui fu crocifisso Gesù Cristo. Per venerare la preziosa reliquia, da 500 anni ha luogo in Duomo, simbolo della città lombarda, il "Rito della Nivola".
Il Santo Chiodo è custodito nel Duomo a partire dal 1461, prima invece si trovava nella Basilica di Santa Tecla. Oggi può essere venerato nel semicatino absidale vicino all'Altare Maggiore, dov'è posto a un'altezza di 40 metri. Il chiodo è importante non solo per essere uno dei simboli centrali della Cristianità, ma anche per la storia di Milano. Si narra, infatti, che durante la peste del 1577 fu lo stesso San Carlo Borromeo a portare in processione il chiodo per scongiurare il peggio. È da questo evento che si fa scaturire l'antica tradizione del "Rito della Nivola".
Durante tale rito, una struttura a forma di nuvola (da cui deriva il nome del rituale), ideata nel XVII secolo e decorata in carta pesta con angeli e nuvole, viene sollevata tramite un argano fino a un'altezza di 40 metri, per permettere all'arcivescovo di prendere la reliquia e portarla a terra. La reliquia resta disponibile alla venerazione dei fedeli in questa posizione per 40 ore, al termine delle quali viene posta nuovamente nella sua sede abituale, opportunamente segnalata ai visitatori con una luce rossa. Il rito, che ha ormai cinquecento anni, inizialmente veniva celebrato a maggio in occasione della festa dell’Invenzione della Croce e prevedeva una processione che dal Duomo si dirigeva alla chiesa del Santo Sepolcro. La tradizione ha subìto nel corso dei secoli varie modifiche a causa dell'occupazione asburgica e di quella napoleonica: quando nel XX secolo il rito fu ripristinato fu scelto per la celebrazione il giorno dell’Esaltazione della Croce, ricordata in Duomo il sabato che precede il 14 di settembre.