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Il prof infedele: 1500 giorni di assenza per malattia. Ma in realtà faceva l’avvocato

Come giustificazione inviava alla scuola, un istituto in provincia di Lodi, alcuni certificati medici per una lombosciatalgia acuta. In realtà faceva l’avvocato a Vibo Valentia, in Calabria.
A cura di Enrico Tata
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In cinque anni e mezzo un professore dell'istituto superiore di Codogno, Lodi, ha accumulato più di 1.500 giorni di assenza a scuola. In pratica non si è mai presentato in aula. Come giustificazione inviava alcuni certificati medici, per problemi suoi (800 giorni) e per accompagnare il padre malato in ospedale (i restanti 700 giorni). In realtà faceva l'avvocato a Vibo Valentia, in Calabria.

A.M., queste le sue iniziali, è stato arrestato e posto ai domiciliari dagli uomini della Guardia di Finanza di Lodi. Il periodo finito nel mirino degli investigatori va dal settembre 2011 al febbraio del 2017. L'ordinanza d'arresto per il prof è stata emessa dal gip del tribunale di Lodi per finalità cautelari e su richiesta della procura. In pratica l'ex docente, hanno ricostruito i finanzieri, invece di recarsi nelle aule di scuola era un frequentatore assiduo di quelle di tribunale. In cinque anni avrebbe infatti partecipato, come avvocato, a circa 250 udienze al tribunale di Vibo Valentia, a 123 udienze presso il giudice di Pace e a tre udienze al Tar di Catanzaro. Come prove del lavoro svolto dall'ex prof i finanzieri hanno sequestrato nel suo ufficio agende, documenti che attestano trasferte, note spese per i viaggi e faldoni sui casi da lui seguiti.

Si faceva firmare certificati per una lombosciatalgia acuta

Allo stesso tempo, mentre lavorava in Calabria, alla sua scuola inviava certificati medici  che attestavano una diagnosi di "lombosciatalgia acuta", cioè un mal di schiena. Certo non una patologia che può protrarsi per cinque anni e mezzo. Gli investigatori stanno effettuando accertamenti e verifiche anche sui medici che hanno firmato i certificati. Anche quando l'uomo chiedeva permessi per assistere il padre malato, in realtà (dimostrano alcune ricevute) si spostava frequentemente in treno per svolgere la sua professione di avvocato. Secondo gli investigatori il professore avrebbe percepito uno stipendio complessivo di 100mila euro in cinque anni del tutto ingiustificato. Potrebbe essere indagato per truffa ai danni dello Stato.

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