Il primo drive-in lombardo sarà al Vittoriale: la casa-museo di Gabriele D’Annunzio diventa cinema
Un progetto pilota al Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di Gabriele D'Annunzio, per un drive-in da 50-60 posti auto. È l'idea di Regione Lombardia per la ripartenza della cultura. Un esperimento per capire come tornare al cinema in sicurezza nella "fase due" dell'emergenza coronavirus. "Nella nostra programmazione annuale avevamo già previsto la creazione di drive-in", ha spiegato l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli.
Per Galli il drive-in è "uno strumento di per sé affascinante che oggi assume una dimensione ancora più attuale perché permette di fruire in grande sicurezza dell'arte cinematografica". Per il progetto pilota lo scenario è il Vittoriale degli Italiani, la casa-museo costruita da Gabriele D'Annunzio negli anni Venti e Trenta a Gardone Riviera, sul lago di Garda. Il monumento, che di norma è visitato da oltre 200mila persone ogni anno, in vista dell'estate potrà essere utilizzato per le proiezioni all'aperto.
"Fin da quando, l'anno scorso, con l'assessore Galli abbiamo incominciato a progettare la pavimentazione dell'Anfiteatro anche come cinema all'aperto", racconta il direttore del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, "la sciagura del Coronavirus ha accelerato il progetto, adattandolo al parcheggio del Vittoriale capace di ospitare un drive-in da 50-60 posti auto per oltre un centinaio di spettatori. D'Annunzio, che fra i primi si fece costruire un cinema privato in casa, sarebbe felice, come me, di dare questo segno di vitalità e di ripresa della gioia di vivere".
Francesco Rutelli, presidente dell’ANICA (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali), ha proposto di aprire alla formula del drive in per permettere l'uscita dei film in attesa della riapertura delle sale: “L’idea di fare delle arene cinematografiche in agosto, di avere la possibilità di luoghi all’aperto, distanziati, con dei protocolli, con protezione, sanificazione, gestiti dagli esercenti, potrebbe essere un modo intermedio, graduale, per non rassegnarci, mantenendo le condizioni di sicurezza”.