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Pirellone chiuso per le Comunali, la replica del Consiglio: “Mai sospesi i lavori”

Dopo le voci sulla chiusura per un mese del Consiglio regionale della Lombardia in vista delle elezioni comunali del 5 giugno arriva la precisazione del Pirellone: “La notizia della chiusura ‘per ferie’ è assolutamente infondata, i lavori non sono mai stati sospesi”.
A cura di F.L.
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Update 17: "I lavori del Consiglio regionale non si fermano e rispettano il calendario concordato da tutti i Capigruppo, che si sono riuniti lo scorso 4 aprile prevedendo due sedute nel mese di aprile, tre sedute nel mese di maggio e tre sedute nel mese di giugno". Lo precisa una nota del Consiglio regionale lombardo, intervenuto in merito alla notizia, inizialmente riportata dal quotidiano La Repubblica, di un'interruzione delle attività per circa un mese in vista delle prossime Comunali.

"L’attività all’interno del parlamento lombardo, oltre che dalle sedute d’Aula, è poi certificata dal calendario delle Commissioni, che stanno impegnando e impegneranno i Consiglieri regionali senza soluzione di continuità. È assolutamente infondata, dunque, la notizia della chiusura “per ferie” del Pirellone per un mese in occasione delle elezioni amministrative di giugno", prosegue la nota del Pirellone.

L'indiscrezione sulla chiusura

A riportare la notizia delle "ferie" del Pirellone era stato il quotidiano La Repubblica. Nell'articolo si precisava che il Pirellone sarebbe rimasto chiuso dal 10 maggio fino al 7 giugno, per effetto di una decisione presa da tutta la maggioranza di centrodestra e comunicata dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo. L'ultima seduta utile sarebbe stata quella del 10 maggio: poi, per tutti i consiglieri sarebbe iniziato un periodo di vacanze "forzate" e soprattutto retribuite.

Le proteste dell'opposizione

Nell'articolo si faceva riferimento a proteste dell'opposizione, che avrebbero confermato l'indiscrezione: "Il Consiglio regionale si fermerà per quasi un mese per consentire a Maroni e al centrodestra di fare campagna elettorale e questo è inaccettabile", avrebbe detto il capogruppo del Pd in Consiglio Enrico Brambilla. Anche se le critiche maggiori erano arrivate per un altro effetto delle Comunali: e cioè lo slittamento del processo in corso al governatore Roberto Maroni – imputato per turbata libertà di scelta del contraente e induzione indebita – perché inserito come capolista a Varese: "Che il presidente di una Regione si candidi nel Consiglio comunale di un comune capoluogo è già singolare e inopportuno. Che usi il ruolo di candidato per rallentare ulteriormente un processo in corso è invece inaccettabile", dicono i dem lombardi, critica a cui si uniscono anche i Cinque Stelle.

La replica del Pirellone: "Mai sospesi i lavori"

Nella nota del Consiglio regionale si precisa: "Quanto al calendario delle sedute d’Aula, si fa notare che la Conferenza dei Capigruppo, com’è consuetudine in prossimità dei principali eventi elettorali, aveva anche stabilito di non prevedere sedute che potessero essere utilizzate o intese come improprie vetrine elettorali, salvaguardando così il ruolo istituzionale dell’Aula. In media, ogni settimana, a Palazzo Pirelli si tengono almeno dieci sedute di Commissione, a cui vanno ad aggiungersi le audizioni, le riunioni dei Tavoli tecnici e dei Gruppi di lavoro (cinque quelli aperti al momento). Occorre poi considerare le missioni sul territorio, le riunioni politiche, la Conferenza dei Capigruppo, gli Uffici di Presidenza, convegni e seminari in sede, iniziative istituzionali ospitate a Palazzo Pirelli".

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