Il Pio albergo Trivulzio riparte con il nuovo commissario: pieni poteri a Sileo
Una svolta significativa per il Pio albergo Trivulzio di Milano, il più importante polo geriatrico italiano e comunità alloggio per i minori rimasti senza la protezione dei genitori. La giunta regionale, martedì, ha deliberato infatti la nomina del nuovo commissario. Si tratta di Claudio Vito Sileo, il direttore sociale dell’Asl di Milano, nominato su proposta della commissione tecnica competente. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha spiegato che Saleo rimarrà in carica tre mesi, il tempo necessario per nominare i nuovi organi di gestione, con l’ulteriore incarico di valutare utilità e opportunità della fusione con l’istituto Golgi Redaelli, entro la fine di gennaio.
La scelta di Sileo lascia soddisfatto anche Palazzo Marino, ed era stata in effetti concordata in anticipo: "La scelta di incaricare Claudio Sileo come commissario del Pio Albergo Trivulzio mi pare importante e condivisibile. E mi pare un buon passo avanti anche quanto affermato dal presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, in relazione alla fusione con il Golgi Redaelli cui stiamo lavorando da tempo. Ora dobbiamo proseguire tutti nello spirito di queste settimane. La scommessa di portare definitivamente il Pat fuori dalle sue difficoltà è da giocare insieme facendo squadra su questo obiettivo", ha detto l'assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. La nomina di un commissario si era resa necessaria dopo che, lo scorso 12 dicembre, l'intero vecchio consiglio d'amministrazione del Trivulzio aveva annunciato le dimissioni, con un atto per sfiduciare l'ex direttore generale Giovanni Maria Soro.
Soddisfazione anche dal Consiglio regionale
Come riportato da Repubblica, Lucia Castellano, del patto Civico, così come tutta l’opposizione in Consiglio regionale, si è mostrata entusiasta della scelta: "Ottimo segnale che Comune e Regione stiano lavorando nella stessa direzione per risolvere i problemi del Pat. Con la nomina del nuovo commissario finalmente si abbandonano le polemiche e si comincia a lavorare insieme su un servizio essenziale alla città. E quanto alla fusione, siamo d’accordo perché crea sinergia in un servizio di welfare così delicato e complesso".