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Il Papa pronto ad annunciare il nuovo arcivescovo di Milano: possibile un nome a sorpresa

Ampissima la rosa dei possibili successori del cardinale Scola: Francesco, però, potrebbe scegliere ancora una volta un outsider.
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L'attuale arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, con papa Francesco.
L'attuale arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, con papa Francesco.

Papa Francesco sarebbe pronto ad annunciare il nome del nuovo arcivescovo Milano, che sostituirà il cardinale Angelo Scola, il quale ha compiuto 75 anni il 7 novembre 2016 ed è, dunque, ormai pronto a lasciare l’incarico. Mai come questa volta, però, c’è incertezza sul nome. Papa Francesco ha già dato prova di decidere di testa sua, senza ascoltare né il parere della Congregazione dei Vescovi nè quello di influenti porporati vaticani. Negli ultimi anni quasi tutte le nomine per la guida delle diocesi italiane sono state una vera e propria sorpresa e tale è possibile definire anche quella per il vicariato di Roma, che ha visto cadere la scelta di monsignor Angelo De Donatis.

Francesco potrebbe stupire ancora una volta e scegliere, per la guida dell’arcidiocesi ambrosiana, un nome del tutto estraneo a Milano, come d’altronde ha fatto per diocesi importanti come Bologna e Palermo. Fare pronostici, dunque, è arduo, anche perché sono tantissimi i nomi che stanno girando nelle ultime settimane. La sensazione, però, è che, ancora una volta, il pontefice spiazzerà tutti.

Un nome in pole position, in realtà, c’è già. Si tratta di monsignor Mario Delpini, attuale vicario di Scola, benvoluto dai fedeli e dai sacerdoti. Proprio il fatto che il suo nome sia così “scontato” rappresenta un ostacolo alla nomina, contrariamente a quanto accadeva in passato. Rimanendo tra i vescovi di stanza in Lombardia, sono circolati i nomi del francescano Paolo Martinelli, anch’egli ausiliare di Scola e del vescovo di Bergamo Francesco Beschi. Più difficile che sia investito uno degli altri vescovi ausiliari milanesi: Erminio De Scalzi, Luigi Stucchi, Franco Maria Giuseppe Agnesi, Pierantonio Tremolada. Dovendo scegliere un milanese, il Papa potrebbe puntare anche su don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della Carità.

Ancora più difficile che la scelta cada sul cardinale Gianfranco Ravasi, volto noto perché per anni è entrato nelle case degli italiani grazie alla trasmissione tv “Le frontiere dello Spirito”: è molto stimato da papa Francesco, ma veleggia verso i 75 anni. Improbabile che il nuovo arcivescovo sia il francescano Pierbattista Pizzaballa, già Custode di Terrasanta, nominato negli scorsi mesi amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme o il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, che Francesco intenderebbe tenere con sé a Roma, nonostante i due nomi siano circolati con insistenza negliscorsi mesi. Improbabile anche che il Papa si privi di monsignor Dario Viganò, altro nome girato negli ultimi mesi, a cui il Papa ha affidato la delicata gestione della comunicazione vaticana.

Più forte appare la candidatura di uno dei teologi più stimati dal Papa, monsignor Bruno Forte, attualmente vescovo della diocesi non particolarmente prestigiosa di Chieti – Vasto. Il nome di Forte è stato già accostato alle diocesi di Palermo, Bologna e Roma, ma poi non se ne è fatto nulla. Un altro nome su cui Francesco potrebbe puntare è quello del gesuita Antonio Spadaro, direttore della rivista “La civiltà cattolica”, uno dei consiglieri più influenti del pontefice. Circola insistentemente anche il nome del vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, molto stimato nell’ambiente dei vescovi italiani, molti dei quali lo avrebbero voluto alla guida della Conferenza Episcopale Italiana: Francesco, però, a lui ha preferito l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti. Il Papa stima molto anche il vescovo di Carpi Francesco Cavina: anche lui è nella lista dei possibili prescelti.

Quello che è certo, è che chiunque sarà prescelto per guidare l’arcidiocesi di Milano non avrà affatto un compito facile: si tratta, infatti, della diocesi più grande del mondo, che conta quasi cinque milioni di battezzati e che si estende per tutta la provincia di Milano e non solo: anche a quelle di Monza e Brianza, Varese, Lecco, Como, Pavia, Bergamo, coprendo, dunque, buona parte della Lombardia, divisa in sette zone pastorali, 73 decanati, oltre mille e cento parrocchie.

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