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Il padre di Luca Carissimi: “Non ho sentimenti verso la persona che ha fatto questa cosa”

“Dovrò cercare da qualche parte di trovare la forza per vivere con questa cicatrice”, ha dichiarato ai microfoni della Rai il padre di Luca Carissimi, morto insieme a Matteo Ferrari dopo essere stati travolti dall’automobile guidata da Matteo S., 33 anni.
A cura di Enrico Tata
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Le due vittime, Luca Carissimi e Matteo Ferrari
Le due vittime, Luca Carissimi e Matteo Ferrari

"Io non provo alcun sentimento nei confronti della persona che ha fatto questa cosa fondamentalmente. Dovrò cercare da qualche parte di trovare la forza per vivere con questa cicatrice", ha dichiarato ai microfoni della Rai il padre di Luca Carissimi, morto insieme a Matteo Ferrari dopo essere stati travolti dall'automobile guidata da Matteo S., 33 anni. L'uomo dovrà rispondere di omicidio volontario nei confronti dei due ragazzi. Ancora da chiarire alcuni dettagli del tragico episodio, ma secondo gli investigatori la lite sarebbe cominciata all'interno di una discoteca di Orio al Serio, forse per alcuni apprezzamenti rivolti dai due ragazzi alla fidanzata del 33enne. La rissa tra i tre sarebbe proseguita all'esterno del locale, con le immagini delle telecamere di sicurezza che avrebbero ripreso la Mini di Matteo S. mentre affiancava la Vespa 125 dei due ragazzi prima di travolgerla. Un dettaglio, questo, che dimostrerebbe la volontarietà del gesto. Per Carissimi, 21 anni, non c'è stato nulla da fare e il ragazzo è morto poco dopo l'arrivo del 118, mentre Matteo, 18 anni, è morto oggi dopo diverse ore di agonia.

"Non credo ci sia dolore più grande di quello di un padre e di una madre che perdono tragicamente il proprio figlio, nulla di più straziante. Ieri ho abbracciato i genitori di Luca Carissimi e di Matteo Ferrari. Non ho trovato rabbia nei loro occhi né il desiderio di vendetta. Non avevo parole, solo la carezza di un papà a padri e madri messi di fronte ad una prova più grande di loro, il desiderio di portare loro un poco di conforto, la vicinanza mia e di tutta la città. Perché quando succede una cosa così, quando si perdono due giovani vite per il più stupido dei motivi è tutta una città che piange, non solo due famiglie. E' tutta la città che si chiede come sia possibile, che cerca un senso di fronte ad una tragedia che devasta il cuore", ha dichiarato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.

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