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Milano, il direttore generale del Pio Albergo Trivulzio è indagato per epidemia colposa

Nell’inchiesta avviata dalla procura della Repubblica di Milano sui decessi al Pio Albergo Trivulzio di anziani affetti da Coronavirus, c’è il primo indagato: si tratta del direttore generale Giuseppe Calicchio, iscritto al registro degli indagati con le ipotesi di epidemia colposa e omicidio colposo.
A cura di Filippo M. Capra
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Pio Albergo Trivulzio (Milano)
Pio Albergo Trivulzio (Milano)
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Nell'inchiesta avviata dalla procura della Repubblica di Milano sui decessi al Pio Albergo Trivulzio di anziani affetti da Coronavirus, c'è il primo indagato: si tratta del direttore generale Giuseppe Calicchio. Calicchio è stato iscritto al registro degli indagati con le ipotesi di epidemia colposa e omicidio colposo. Lo riporta il Corriere della Sera. Le indagini sono condotte dai sostituti procuratori Marco Clerici e Francesco De Tommasi.

Nell'incontro con gli ispettori presente anche il legale di Calicchio

La notifica sarebbe già stata consegnata al direttore generale che nelle ultime ore ha avuto modo di discutere, insieme al resto della dirigenza, della gestione dell'emergenza Coronavirus all'interno dell'istituto da lui diretto con gli ispettori del ministero della Salute, mandati dal ministro Speranza dopo l'inchiesta di Repubblica. Uno dei temi toccati è stato quello del divieto imposto a medici e infermieri di indossare dispositivi di protezione individuali, quali la mascherina, fondamentali per evitare di rimanere contagiati dal virus. Giuseppe Calicchio era accompagnato dal suo legale lungo tutta la durata della videoconferenza. Ciò avrebbe fatto insospettire gli ispettori che, stando a quanto scrive il Corsera, gli avrebbero chiesto delucidazioni circa la presenza del suo avvocato: "Dottor Calicchio, guardi che non è un processo". A tale affermazione, il legale del direttore generale del Pio Albergo Trivulzio si sarebbe offerto di lasciare il suo assistito da solo, ricevendo in risposta il placet per la sua permanenza ma senza possibilità di intervento. Gli ispettori, quindi, sarebbero passati alla richiesta di una quantità significativa di documenti. All'incontro in questione, poi, ha preso parte che Luigi Bergamaschini, geriatra dell'Università degli Studi di Milano che da tempo collabora con il Trivulzio. Bergamaschini era stato prima allontanato, e poi reintegrato, perché chiedeva a gran voce la possibilità di indossare le mascherine per arginare la diffusione del contagio da Covid tra il personale medico e infermieristico e gli anziani presenti nella struttura.

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