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“Il cane guida? Non può entrare”: cieco cacciato dal negozio

Protagonista dell’episodio Tommaso Di Pilato, campione non vedente di sci nautico. Lo sportivo è stato allontanato da un negozio dal gestore cinese, perché accompagnato dal cane guida.
A cura di Angela Marino
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In molti esercizi commerciali la presenza dei cani non è tollerata, e non lo è stata neanche nello sfortunato incidente capitato a Tommaso Di Pilato, campione non vedente di sci nautico, salvo che in questo caso, però, si trattava di un cane guida. È accaduto pochi giorni fa a San Giuliano Milanese alle porte della città meneghina. "Ho indicato al negoziante che il cane era dotato di pettorina con la croce rossa e che mi serviva perché sono cieco – racconta a Di Pilato – ma lui non ha voluto saperne e mi ha costretto ad uscire". Il campione non vedente ha provato ad insistere spiegando che per la sua mobilità l'uso del cane guida è indispensabile, nondimeno il commerciante ha ribadito il suo rifiuto a farlo entrare in negozio, insultandolo. Dagli insulti la situazione è degenerata sfiorando la rissa.

Solo l'intervento della compagna dell'atleta ha scongiurato il peggio. Il cane in questione si chiama Brando ed è la fedele guida di Tommaso Di Pilato da diversi anni. Spaventato dalla scena e dalle urla, l'animale, è scappato via dal guinzaglio del suo padrone ed è stato recuperato solo successivamente dalla compagna di Di Pilato. Il cane guida, come hanno raccontato i protagonisti dell'episodio, è rimasto particolarmente turbato dall'accaduto. Il titolare del negozio, invece, potrebbe incorrere a una multa salata: la legge stabilisce che chi non accetta nel proprio esercizio commerciale una persona con cane guida è passibile di sanzione amministrativa che varia dai 500 ai 2.500 euro.

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