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Ikea, sabato 11 luglio primo sciopero nazionale: ma i 3 negozi di Milano restano aperti

Sabato 11 luglio 2015 in tutta Italia è stato proclamato il primo sciopero dei dipendenti di Ikea. A Milano gli store del colosso svedese dell’arredamento sono tre: a San Giuliano, Carugate e Corsico, più il temporary store in via Vigevano. L’azienda ha comunicato che nonostante la protesta i punti vendita apriranno regolarmente.
A cura di F.L.
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Sabato 11 luglio 2015 sarà una data a suo modo storico: in tutta Italia è stato proclamato infatti il primo sciopero dei dipendenti di Ikea. Un'agitazione particolarmente sentita a Milano, dove gli store del colosso svedese dell'arredamento sono tre: a San Giuliano, Carugate e Corsico, senza contare il temporary store in via Vigevano, vicino ai Navigli. La protesta è stata proclamata unitariamente dai sindacati del commercio Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, "in difesa del contratto integrativo e dei diritti" dei lavoratori, dopo il nulla di fatto dell'ultimo incontro con l'azienda e dopo un altro sciopero avvenuto a giugno in alcuni punti vendita, ma solo a livello territoriale.

Ikea in sciopero sabato 11 luglio: i 3 negozi di Milano restano aperti

I sindacati protestano contro quelli che secondo loro sono tagli insostenibili prospettati dall'azienda. Ikea, dall'altra parte, sostiene che "l'intransigenza del sindacato" non aiuta il confronto. Il colosso svedese ha poi inviato una nota nella quale si afferma che, nonostante lo sciopero, tutti i negozi – anche quelli milanesi -, saranno regolarmente aperti dalle ore 10. Una bella notizia per chi confida nell'aria condizionata dei punti vendita per sfuggire al caldo soffocante di questi giorni.

In Italia i dipendenti di Ikea sono circa seimila, dislocati in 21 punti vendita. Quelli che secondo i sindacati sono tagli lineari al salario dei lavoratori per l'azienda svedese sono "proposte concrete per garantire a tutti i propri collaboratori un buon posto di lavoro", per "rendere più equi i trattamenti" specie per il lavoro domenicale e nei festivi, regolato in maniera diversa da negozio a negozio e tra vecchi e nuovi assunti. Sullo sfondo resta la crisi, di fronte alla quale, come precisa una nota del gruppo, Ikea ha risposto "senza arrivare né a chiudere punti vendita, né a tagliare la forza lavoro, come invece è purtroppo capitato ad altre realtà del settore".

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